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"Carissimo don GianMario": il messaggio dei parrocchiani
10 giugno 1972 - 10 giugno 2012
Saluti e auguri dai compagni di messa
La vita in Cristo
Quarantesimo di sacerdozio di don Gianmario
Un saluto da Lovere
Un grazie dai più piccoli
Carissimo don GianMario,
Questa
volta, in questa Bussola speciale, è la Comunità
che si rivolge al proprio parroco per offrirgli un messaggio, che parte
dal profondo ed esprime alcuni sentimenti suscitati dallevento che
oggi celebriamo.
Possiamo solo immaginare 40 anni fa che tumulto di sensazioni deve esserci
stato nel cuore di quei giovani che consacravano la loro vita a Cristo
e in Lui confidavano per av-viare un cammino tanto affascinante quanto
ricco di incognite.
Volendo rendere presenti a questa festa coloro che hanno condiviso con
lei la gioia di intraprendere quella strada, abbiamo raccolto i loro pensieri
augurali, i loro ricordi per fargliene dono.
E un dono che permette anche alla Comunità parrocchiale di
Maria Madre della Chiesa di conoscere meglio la propria guida, attraverso
lo sguardo di chi lha conosciuta prima e meglio.
Per tutti è un momento di riflessione che invita a pensare come
40 anni, vissuti in Cristo, siano straordinariamente fecondi di frutti
che nemmeno si possono immaginare.
Le tante esperienze vissute in questi anni e il grande amore per la Terra
Santa le hanno certamente dato la convinzione che esistono spazi, tempi
e valori diversi da quelli che imbrigliano quotidianamente la vita di
tutti i giorni.
I vari contesti in cui si è trovato ad operare le hanno confermato
che occorre morire per vivere, che bisogna donare la vita per dare inizio
ad unaltra.
Occorre morire accettando le differenze, non chiudendo mai le porte allidentità
degli altri: è a Casazza, come a Provaglio dIseo, a Lovere,
come a Gerusalemme o altrove che, immersi in Cristo, si diventa uomini
secondo il piano di Dio.
In poco meno di due anni forse non abbiamo colto tutta la ricchezza della
sua persona e tanti sono stati i problemi di cui la abbiamo caricata.
Ma ringraziamo il Signore per aver posto sulle nostre strade chi continuamente
rende presente Gesù con tanta esperienza e tanta dedizione.
Dimostrare le tante sfaccettature dellaffetto che una comunità
nutre per il suo parroco non è facile, ma la disponibilità
di tante persone e queste poche pagine vogliono circondarla del più
tenero, filiale e amichevole abbraccio: auguri Don GianMario!
I suoi Parrocchiani
di Maria Madre della Chiesa
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10 GIUGNO 1972 - 10 GIUGNO 2012
Don
GianMario Biemmi riceve lordinazione sacerdotale dal Vescovo Mons.
Luigi Morstabilini, sabato 10 giugno 1972, in Duomo Vecchio; insieme a
lui, formano la classe 1972 altri tredici novelli sacerdoti
bresciani.
La loro missione li porterà ad operare nellambito della Diocesi,
ma non solo.
Attualmente uno di essi svolge il servizio pastorale in Argentina (Don
Dario Guerra), mentre gli altri operano in Italia.
Tornando a Don GianMario, ricordiamo la sua origine franciacortina (nato
a Provaglio dIseo), ma
la sua esperienza da presbitero inizia come vicario cooperatore prima
a Capriano del Colle (1972-1974) nella parrocchia di S. Michele Arcangelo
e poi presso la parrocchia di S. Antonio in città (1974-1977).
Il primo incarico da parroco che gli viene affidato lo porta sullaltopiano
che sovrasta il lago di Garda, presso la comunità di Tremosine
(1977-1982), a cui segue un periodo molto significativo presso lOspedale
di Manerbio (1984-1987) come cappellano.
Seguono anni di missione pastorale sulle rive del lago dIseo: otto
anni da parroco a Sulzano (1987-1995) parrocchia di San Giorgio e dieci
anni
come vicario parrocchiale a Lovere (1996-2006) parrocchia di S. Maria
Assunta, sponda bergamasca, ma ancora diocesi di Brescia.
Nel 2006 il Vescovo Giulio Sanguineti gli concede lopportunità
di operare per tre anni come fidei donum in Israele, accolto dal Patriarcato
Latino con incarico di accoglienza presso il Santuario di Nostra Signora
di Palestina e di assistenza spirituale alle suore di quel Centro.
Dal mese di ottobre del 2010 il Vescovo Luciano Monari gli affida la parrocchia
Maria Madre della Chiesa in città, dove può celebrare il
40° anniversario di sacerdozio.
La sua vita è sicuramente stata modificata dal primo viaggio in
Terra Santa che avvenne nellagosto del 1970, a cui sono seguiti
tanti altri pellegrinaggi e soggiorni in quei luoghi che lui stesso così
definisce: Terra dove la Tenerezza di Dio ha fatto irruzione, lasciando
la Sua presenza sulle strade impolverate, su paesaggi di indescrivibile
bellezza, su luoghi di lontani e sacri misteri, oltre che sulle Divine
Scritture e su una comunità di uomini e donne, dove si prolunga
visibilmente la presenza di Dio.
Terra
dove Colui che è Parola è diventato uomo e ha vissuto in
mezzo a noi uomini e dove ho compreso che lamore abbraccia in sé
tutte le vocazioni, che lamore è tutto, che si estende a
tutti i tempi e a tutti i luoghi, che non si ferma davanti allimpossibile
e non viene meno di fronte alle difficoltà; in una parola che lamore
è eterno.
Preghiera per i sacerdoti
Signore Gesù, presente nel Santissimo Sacramento,
che hai voluto perpetuare la tua Presenza tra noi
per il tramite dei tuoi Sacerdoti,
fa' che le loro parole siano sempre le tue,
che i loro gesti siano i tuoi gesti,
che la loro vita sia fedele riflesso della tua vita.
Che essi siano quegli uomini
che parlano a Dio degli uomini,
e agli uomini, di Dio.
Che non abbiano paura del dover servire,
servendo la Chiesa nel modo in cui
essa ha bisogno di essere servita.
Che siano uomini, testimoni dell'eterno nel nostro tempo,
camminando per le strade della storia con i tuoi stessi passi
e facendo a tutti del bene.
Che siano fedeli ai loro impegni,
gelosi della propria vocazione e della propria donazione,
specchio luminoso della propria identità
e che vivano nella gioia per il dono ricevuto.
Te lo chiedo per la tua Madre Maria
Amen
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SALUTI E AUGURI DAI COMPAGNI DI MESSA
DON
MARIO BENEDINI
direttore Ufficio Pastorale Sociale
Eravamo vicini nella Rotonda del Duomo Vecchio. Eravamo i primi due. Eravamo
davanti al Vescovo Luigi per ricevere lordine sacro. Tu profondamente
preso dal momento solenne, io come al solito agitato! E con pacatezza
mi richiamasti!
Ad anni di distanza risuonano le parole del Vescovo Morstabilini: Che
preti sarete tra 10, 15, 40 anni?.
La risposta la offre la nostra pochezza e la Grazia divina! Lanima
mia magnifica il Signore!!
DON
DARIO GUERRA
missionario Fidei Donum a Buenos Aires - Argentina
Carissimo GianMario, eccoci ai 40 anni di presbiteri! Chi lavrebbe
detto, e ci siamo tutti! Sono io quello più lontano, quasi da quarantanni
qui in Argentina a Buenos Aires. Però, anche se lontano da tanto
tempo, tutti voi siete vicini alla mia vita. Senza di voi non so se le
cose sarebbero andate come sono andate. Questo te lo posso assicurare:
grazie a voi, alla diocesi di Brescia, posso continuare la missione. Certamente
siete stati strumenti del Buon Dio. La nostra fedeltà in tutti
questi anni la dobbiamo alla fedeltà di Gesù che ci ha sostenuto.
Riguardo a te ho inchiodato nella mia mente un momento cruciale della
mia vita presbiterale. Era il giorno della mia ordinazione. Prima di entrare
nella chiesa di S. Biagio a Soprazzocco di Gavardo, ti ho confidato la
mia preoccupazione perché mi sentivo poco degno di questa chiamata,
avevo paura; e tu mi hai incoraggiato, mi hai assicurato della chiamata
di Gesù. E son passati 40 anni!
Peccato che non posso essere con voi fisicamente in questo momento. Però
vi sono vicino con la preghiera e laffetto. Questanno, appunto
per i 40 anni, tornerò a Brescia per quasi tre mesi e avremo tempo
per trovarci.
So che ti fanno festa e sono lieto perché significa che sei apprezzato
per il tuo ministero. Mi unisco a te e alla comunità in questa
ricorrenza. E poi, quando sarò a Brescia, avremo modo di trovarci
tutti e ricordare sia la vita in comune come le nostre avventure apostoliche...
Ti abbraccio con affetto, prego per te e per tutti i nostri compagni,
in modo speciale nellEucaristia che ci unisce particolarmente. A
presto.
DON
LUIGI GHITTI
parroco di Castrezzone e presbitero collaboratore a Muscoline
Caro don GianMario, tra i più esperienziati della nostra
poco numerosa classe di ordinati nel 1972. Pochi ma
costanti! Permettimi
di augurarti ogni bene nella continuità di quel servizio
ecclesiale a cui siamo stati fedeli in questi 40 anni. Ti conosco come
entusiasta e serio nel tuo ministero. Ed ora che ricopri un incarico assai
impegnato, ti auguro di proseguire in quella azione pastorale illuminata
che fa riferimento alla grande pietra miliare che è il Concilio
Vaticano II.
Ricordando i tuoi genitori che tanto furono importanti nel tuo cammino,
ti abbraccio fraternamente.
DON
GIANBATTISTA TURELLI
parroco a Fenili Belasi
Quarantanni di sacerdozio non sono pochi. Sono un grande dono che
il Signore ha voluto farci. Siamo contenti di aver seguito il nostro Maestro
ovunque ci ha condotto. Ciò che è importante non è
fare il prete di qua o di là; importante è essere preti
come si può e non come si vuole.
Auguri a tutti noi. Che il Signore ci accompagni anche per il futuro.
DON
ANGELO TRECCANI
parroco a Muscoline
Un caro saluto a te e a tutti i nostri compagni per condividere insieme,
anche se virtualmente, la gioia di questo traguardo. Il nostro impegno
possa, se a Cristo piace, continuare nel tempo con serenità e fedeltà
per essere testimoni credibili della Sua Parola.
Un forte abbraccio.
DON
ALESSANDRO BRAGHINI
parroco a Caionvico
Caro don GianMario,
Sono lieto di condividere con te e con la tua comunità parrocchiale
la gioia per il tuo 40° anniversario di ordinazione sacerdotale.
Il Signore ci ha chiamato non già in base alle nostre opere, ma
secondo il suo progetto e la sua grazia e noi ci siamo messi al servizio
della Chiesa da ormai quarantanni, un lungo periodo di tempo, ricco
si molteplici doni.
Ringraziamolo per quanto egli ha operato, servendosi di noi come strumenti
della Sua grazia per raggiungere tante persone e portarle al Padre.
Lo stesso Signore si degni di ravvivare il dono di Dio, che è in
noi mediante limposizione della mani di mons. Luigi Morstabilini.
Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità
e di prudenza.
Mi compiaccio che la tua comunità non lasci passare inosservato
questo traguardo. Possa essere loccasione per riflettere sul grande
dono del sacerdozio e pregare per le vocazioni.
Maria, Madre della Chiesa vegli su di te; Lei che è anche Madre
di tutti i sacerdoti, ci accompagni nel ministero apostolico nella complessa
società del nostro tempo.
Un abbraccio nel Signore.
DON
GIANNI MONDINI
parroco a Palazzolo S. Paolo in S. Rocco
LA BELLEZZA DELLA RELAZIONE
Sono 40 anni che siamo sacerdoti. Lanniversario segna le nostre
vite: il mistero sacerdotale è più grande di noi. Scrivo
per don GianMario, che ama Dio nel suo cuore e nelle relazioni con gli
altri. Vive in prima persona il buon rapporto con Dio ed è sempre
pronto a spendersi ed a donarsi per i parrocchiani.
Egli confida nel Signore con tutto se stesso, si rifugia in Lui ed è
al sicuro. Possiede pure una parola illuminante per commentare il Vangelo.
Per me la testimonianza è il colore della vita ed è bello
offrirla su don GianMario. Egli tiene viva la consapevolezza di parlare
attraverso la sua vita: il suo viso emana bontà. Riceve la forza
necessaria da Gesù per essere sacerdote integrato con sé
e con gli altri.
Tra i vari carismi che possiede mi è facile evidenziare la sua
particolare sensibilità verso gli altri: è una comunicazione
progressiva fondata su un rapporto di fiducia.
Il valore della relazione interpersonale è stato fatto suo fin
dagli anni del seminario: per lui la relazione era la base dellamore
verso Dio, dello sviluppo di sé, della promozione delle persone
e del rispetto della natura. Anche ora da sacerdote il rapporto personale
costruisce la vita dei fedeli e ne favorisce la loro abilità nella
serenità. Don GianMario ha il dono di dare tempo per la conoscenza
delle persone. Da qui la scintilla che gli permette di accendere il fuoco
dellimpegno. La bontà esiste, è avvincente ed accresce
la parte migliore di don GianMario.
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LA VITA IN CRISTO
dalla Lettera del Vescovo ai sacerdoti della Chiesa bresciana Per
me vivere è Cristo
So bene che oggi la vita del prete non è facile.
In realtà, non lo è mai stata né potrà esserlo
mai.
Vale per il prete anzitutto la parola di Gesù: Se qualcuno
vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi
segua. (Mc 8,34).
E cioè: se qualcuno intende il rapporto con me così seriamente
da voler mettere i suoi passi sulle mie orme, se vuole che il mio cammino
diventi la regola del suo e quindi non intende andare da altre parti,
avere altre mete che non quella presente nella mia vita, allora deve rinnegare
se stesso, cioè deve rinunciare a dare qualche rilevanza alle sue
pretese o ai suoi desideri di successo; e deve soprattutto prendere la
sua croce, cioè considerarsi un condannato a morte che non ha più
possibilità di fare altra strada se non quella che lo porta al
luogo del supplizio. Laffermazione è molto forte, ma risponde
a una logica presente in molte parole di Gesù. (
)
Noi preti siamo convinti di essere nel futuro della storia non perché
siamo dei profeti o degli avanguardisti; ma perché facciamo incontrare
fin dora il mondo col mistero di Cristo che è il senso del
mondo e della storia.
Siamo convinti di essere al servizio dellumanizzazione delluomo
non perché siamo uomini straordinari, ma perché mettiamo
gli uomini in comunicazione con Cristo nel quale ha forma umana il disegno
di Dio sulluomo.
Siamo convinti di poter sanare il mondo non perché
conosciamo terapie segrete o magiche, ma perché mettiamo gli uomini
in comunicazione con la riconciliazione che Dio ci ha donato in Cristo.
Se accettiamo di essere dei condannati a morte (cfr. 1Cor
4,9) non è perché ci piaccia la morte o perché siamo
ostili alla vita; al contrario, è perché vogliamo che luomo
viva; e per questo desideriamo che il valore di Cristo appaia al di sopra
di qualsiasi altro interesse, al di sopra del successo mondano in tutte
le sue forme.
Cristo è un valore assoluto; ma Cristo è nello stesso tempo
una persona concreta.
Proprio perché è un valore assoluto, lo poniamo al di sopra
degli altri interessi, del nostro successo (della nostra stessa vita?);
ma siccome è una persona concreta, viviamo il rapporto con
lui, un rapporto concreto, fatto di ascolto, dialogo, amicizia, fedeltà,
dedizione.
+ Mons. Luciano Monari
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QUARANTESIMO DI SACERDOZIO DI DON GIANMARIO
di Cesare
E
bello, Signore, trovarsi qui,
ai piedi del tuo altare per festeggiare
un anniversario importante,
i 40 anni di sacerdozio di don Gian Mario.
È fra noi da non molto tempo,
ma abbiamo imparato ad amarlo da subito
perché la sua dedizione e il suo profondo senso religioso
ci hanno aiutato a riscoprire il prete.
Opportunamente, mi vengono alla mente le parole
di don Primo Mazzolari:
Il giorno in cui si accetta un impegno di amore
lo si accetta senza condizioni,
nel matrimonio e nel sacerdozio:
se no siamo mercenari.
Tu, Gesù, tramite le parabole,
più di una volta, ci hai insegnato
a distinguere il buon pastore dal mercenario.
Il nostro don Gian Mario è un vero buon pastore
del quale possiede le caratteristiche e le qualità.
Conosce ed ama le pecore che Tu gli hai affidato,
e le chiama per nome.
Non trascura chi si è smarrito,
chi arranca, chi gli ha girato le spalle,
anzi costoro sono loggetto della sua ricerca,
li accoglie, li consola, se li porta sulle spalle
e fa rinascere in loro la speranza.
E ho scoperto, mio Signore,
che don Gian Mario sta vivendo la sua vita sacerdotale come
si vivono le stazioni della Via Crucis,
sempre proteso verso la Tua Croce.
E la sua giornata è vissuta portando la Croce, con serenità.
Anche in questo è maestro da imitare.
Quello che ancora colpisce in lui
è la devozione al Tuo Vangelo.
Ce lo presenta sì per colpire la nostra mente,
ma lui fa parlare il cuore, come facevi Tu di fronte alle folle.
Per questo le parole gli escono piene di speranza e di amore.
Prima di predicare il Tuo Vangelo
lo ha già fatto sedimentare nel suo cuore.
Percepiamo che la sua voce,
quando parla di Te, ha un tono diverso.
Quando poi parla della Tua Chiesa
ci fa capire che è grande se noi siamo grandi,
è spirituale se noi siamo spirituali,
è la casa di tutti
se noi siamo aperti e tolleranti verso tutti.
Infine, lo si deve proprio ammettere,
il nostro don Gian Mario ha grande rispetto
per tutte le persone che incontra.
Vuole sentire il parere di tutti coloro
che sono interessati a determinati temi o argomenti
e mette a confronto con tutti la propria opinione,
che vuole venga discussa come tale
e come tale confrontata con quella degli altri.
Grazie, don Gian Mario,
anche per la bellezza delle celebrazioni liturgiche,
di come addobbi la Chiesa,
di come ammaestri i chierichetti,
di come istruisci i catechisti,
di come conduci il Consiglio Pastorale Parrocchiale.
Grazie, perché veramente tu sei come Gesù,
ti lasci mangiare da tutti noi senza lamentarti.
Noi mangiamo il tuo tempo,
anche quello che è destinato al tuo riposo,
mangiamo i tuoi insegnamenti,
le tue omelie, i tuoi sforzi quotidiani, la tua pazienza,
sì la tua pazienza, ne siamo consapevoli
Ti diciamo però, e vorremmo che Tu Gesù
Lo aiutassi a capirlo, che ti vogliamo davvero bene
come si usa in una famiglia serena.
Tu sei il prete, il presbitero, quindi lanziano,
lesperto in umanità.
Ci auguriamo che tu stia sempre in mezzo a noi,
come sentiamo che Tu, Gesù, ora sei qui
a festeggiare il tuo sacerdote Gian Mario che offre al Padre tutti i giorni
pane e vino, come Melchisedech,
sacerdote del Dio altissimo.
Don Gian Mario,
ad multos annos,
nellamicizia, nellamore, in Gesù
Buon Pastore e tuo modello.
10/06/2012
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UN SALUTO DA LOVERE
Don
Gianmario è stato qui a Lovere dieci anni: molti per il suo temperamento
alquanto dinamico e portato a diverse esperienze pastorali. E' noto a
tutti il suo interesse per la Terrasanta. Anche qui ha preparato e guidato
diversi pellegrinaggi con grande competenza e passione, riscuotendo il
plauso e la gratitudine delle persone. Diversi di Lovere gli sono rimasti
amici e lo ricordano con affetto, avendo don Gianmario notevoli doti di
comunicazione, capacità di legare con le persone e di coltivare
le amicizie. Anche la sua predicazione, ben misurata e colloquiale, conteneva
sempre riferimenti alla terra di Gesù, dove era rimasta buona parte
del suo cuore. Quando Mons. Sanguineti mi interpellò per sentire
il mio parere sul suo ritorno per tre anni in Terrasanta, non esitai a
dare via libera perché don Gianmario potesse riprendere ad
esercitare il "suo" carisma nella terra della Bibbia. Avendo
poi avuto precedenti esperienze in terra di missione in Africa, a Lovere
curava egregiamente il Gruppo Missionario con incontri settimanali,
dove anche si preparava la celebrazione domenicale riflettendo sulla
Liturgia della Parola. A nome della comunità tutta di Lovere,
esprimo a Don Gianmario le mie felicitazioni per la ricorrenza del 40°
del suo sacerdozio, assicurando il nostro ricordo nella preghiera. Ad
multos annos! Con gratitudine ed amicizia.
Lovere, 8 giugno 2012
Don Giacomo Bulgari, Parroco di Lovere.
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UN GRAZIE DAI PIÙ PICCOLI
Caro
don GianMario,
chissà quanti bambini in questi quarant'anni hanno ascoltato le
tue parole che raccontavano la vita di Gesù, descrivevano la terra
in cui Gesù è nato e dove tu sei stato tanto tempo per contemplare
quei luoghi santi.
Chissà quanti si ricorderanno le tue parole di conforto, di aiuto
e di condivisione che hai offerto loro nei momenti più difficili
di sofferenza. Molti ti ricorderanno per questo, ma forse tornerai in
mente ad altri semplicemente come il buon pastore che guida la comunità,
sempre pronto a tendere la mano verso chi ha bisogno di te.
Ora molti di quei bambini saranno diventati papà e mamme e avranno
figli a cui parleranno con le tue parole, con i tuoi racconti di Gesù,
e a cui tramanderanno tutta la conoscenza di Dio che tu hai insegnato.
Anche loro si rivolgeranno agli altri con parole d'affetto, di sostegno
e di solidarietà, amando il prossimo come tu ami e hai amato loro.
Chissà quanti di loro ogni giorno pregano per te, o ringraziano
per aver incontrato una simile persona e lodano Dio di averla resa loro
guida durante il loro cammino che, come dici tu, è infinito e prosegue
con la vita eterna.
A noi chierichetti qualche volta ti mostri agitato prima della Messa,
ma poi riesci sempre a dire una parola, a lasciare un messaggio che resta
nel cuore o solo un pensiero semplice, ma incisivo che, sotto ispirazione
dello Spirito Santo, pronunci durante l'omelia.
Io, personalmente, ma anche a nome di tutta la nostra comunità,
ti ringrazio per i molti servizi che ti presti a fare per noi; per gli
abbracci, le carezze, la vicinanza ai bambini, come agli anziani. La mia
gratitudine va anche per i miglioramenti materiali alle strutture della
nostra parrocchia e spero sia solamente il punto di partenza di una lunga
avventura insieme alla gente del nostro quartiere Casazza!!
Grazie e tanti auguri don.
Giulio
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