Martedì 20 settembre 2011, si è riunito il Consiglio Pastorale
Parrocchiale, al fine di presentare e coordinare le attività relative
allinizio del nuovo anno pastorale. Presenti 18 consiglieri su 19.
All'inizio dell'incontro, il Parroco ha proposto come preghiera e riflessione
due spunti biblici: Salmo 118 e dal Vangelo di Luca (Lc 9,1-6).
Dopo la lettura del verbale della riunione del 13 giugno, sono stati offerti
alle considerazioni e alle proposte dei presenti gli appuntamenti previsti
in calendario per linizio dellanno pastorale nella nostra Parrocchia.
Di seguito si elencano le principali iniziative:
- il Catechismo ha inizio sabato 24 settembre, alle ore 15, in maniera informale,
con una biciclettata per le vie del quartiere. Mentre domenica 25, alla S.Messa
delle ore 10.30 viene dato il Mandato ai venti volontari che questanno
avranno la missione dellAnnuncio catechistico;
- il Gruppo Famiglie, nato dallesigenza di offrire lopportunità a tutte le famiglie di condividere unesperienza di fraternità, amicizia, condivisione alla luce della Parola, si riunisce ogni secondo sabato del mese, in oratorio, sotto la guida di don GianMario, dandosi appuntamento per la sera di sabato 8 ottobre;
il Gruppo Sportivo propone in oratorio un torneo quadrangolare di calcio per rappresentative giovanili nei giorni 23, 24, 25, 30 settembre, 1 e 2 ottobre;
l'Associazione MusicArte presenta la propria offerta di laboratori musicali in oratorio, martedì 27 settembre, alle ore 20.30;
la Comunità Hebron, nella celebrazione eucaristica di domenica 2 ottobre, alle ore 18.30, ricorda i 25 anni di presenza nella nostra realtà parrocchiale e i 40 anni di fondazione della Comunità Mamrè di cui è espressione;
i Giovani della Parrocchia partecipano alla "Missione Giovanile della Zona Nord di Brescia", che dal 15 al 25 settembre, coinvolge tanti ragazzi in iniziative di evangelizzazione;
la Festa della Parrocchia si celebra domenica 9 ottobre e, in preparazione alla stessa, sono in programma tre incontri di riflessione e preghiera.
Il Parroco ha ricordato al Consiglio la grande rilevanza dell'anno sinodale diocesano, appena iniziato, sul tema delle Unità Pastorali: tema che sta molto a cuore al nostro Vescovo.
I rappresentanti del Consiglio Parrocchiale Affari Economici (CPAE), Rina Madei e Luigi Zapponi hanno, prima, relazionato il Consiglio Pastorale circa la attenta opera di regolarizzazione della contabilità parrocchiale, svolta nei mesi scorsi dal CPAE; poi hanno esposto il programma di interventi sulle strutture oratoriali che prenderà il via nei prossimi giorni.il segretario
Negli ultimi anni si è fatta sempre più pressante l'esigenza di
vivere nella nostra Comunità parrocchiale un'esperienza di condivisione,
di confronto, di preghiera tra famiglie, per "fare famiglia".
Dagli incontri richiesti dal nuovo cammino di iniziazione cristiana per i genitori
dei bambini del catechismo è emerso che nel "classico" percorso
della vita di molti, con il periodo adolescenziale, ricevuta la Cresima e convinti
di aver raggiunto la fine dell'obbligo di catechismo, il bisogno di vivere un
proprio cammino di fede viene considerato un optional che si ripropone a volte
nei momenti forti della vita (matrimonio, battesimo dei figli, lutti...) ma
che non trova terreno dove essere coltivato.
A molte famiglie della Parrocchia è sembrato che, oltre alle offerte
istituzionali di catechesi, quali l'omelia domenicale, le riflessioni in preparazione
a Natale e Pasqua, ci fosse il bisogno di "camminare insieme", di
guardarsi dentro, di scambiarsi esperienze di vita... e di farlo alla luce della
Parola.
Ancora... di farlo non in quanto genitori (anche se - per chi lo è -
non si può prescindere da questo fatto così pregnante!), perché
a 30, 40, 50, 60, 70 anni non si è solo e soltanto genitori.
Domenica 4 settembre è così partita questa nuova avventura. Al
Centro "Mater Divinae Gratiae" di Urago Mella un gruppo di famiglie
si è riunito per condividere momenti di preghiera, di riflessione sulla
Parola, di confronto, di semplice scambio di idee, di amichevole fraternità
conviviale. E' stata un'occasione di crescita, di conoscenza, di apertura, in
una dimensione diversa dal solito.
Abbiamo accolto insieme il messaggio della Parola che ci interpella e chiede
a noi di fondare tutto sull'amore. E' stato bello confrontarsi su come ciascuno
stava vivendo il proprio cammino della vita, su quale segnale stradale caratterizzasse
la via in quel momento. E' stato educativo sentire l'esperienza della giovane
mamma interamente assorbita dai figli e quella di chi, avendo i figli grandi,
cerca un percorso per sé e riflette su quanto ha dato alla famiglia.
E' stato importante ascoltarsi!
Anche la S. Messa ha avuto un sapore diverso, una compartecipazione inusuale.
A tutti coloro che hanno voglia di vivere questo tipo di cammino è offerta
questa proposta che non è segnata da confini né di età,
né di condizione. Unico requisito richiesto è il desiderio di
guardare insieme verso un'unica direzione: Cristo.
IL GRUPPO FAMIGLIE
SI RIUNISCE
LA SERA DI OGNI SECONDO SABATO DEL MESE
PROSSIMO INCONTRO
SABATO 8 OTTOBRE IN ORATORIO
ORE 19.30
La
Diocesi di Brescia è chiamata a prendere una decisione molto importante
per la sua identità e la sua missione: ripensare la struttura diocesana
nella forma delle unità pastorali.
Per questo motivo il vescovo Luciano ha ritenuto opportuno convocare
un Sinodo particolare.
Il termine sinodo dal greco syn (insieme) e odos (cammino)
significa letteralmente convegno, adunanza.
Lo scopo di tale convenire non è giungere a una decisione
democratica, dove la maggioranza del popolo ha diritto di indicare la via
per tutti, ma è discernere insieme i desideri dello Spirito Santo,
ascoltare ciò che lo Spirito dice oggi alla Chiesa.
Il tema delle unità pastorali non è certamente nuovo per la
nostra diocesi.
Negli ultimi anni sono state istituite lunità pastorale del Centro
storico (con nove parrocchie e un presbitero coordinatore) e quella di Botticino
(con tre parrocchie e un unico parroco).
Altre parrocchie stanno camminando da tempo in vista della loro costituzione
in unità pastorale.
Il Sinodo, che certamente farà tesoro di queste prime esperienze, prevede
tre tappe, che costituiscono insieme levento del Sinodo:
1) la riflessione e la consultazione delle comunità cristiane; 2) lassemblea
sinodale; 3) il documento post-sinodale con le indicazioni normative del Vescovo.
Lanno pastorale appena iniziato ci porterà come Comunità
a incontrarci per riflettere e approfondire il significato del Sinodo e
come Bussola offriremo spazio alle riflessioni ufficiali,
ma anche a quelle di chi, mosso dallo Spirito, vuole porgere il proprio contributo.
Mons. Monari ha scritto una Lettera a tutti i cristiani bresciani per spiegare
motivi e obiettivi del Sinodo e ogni riflessione in proposito dovrà
prendere spunto da quanto evidenziato dal Vescovo.
Ne riportiamo alcuni stralci per innescare la riflessione.
La nostra pastorale è fondata da secoli sulla parrocchia e sul
parroco strettamente legati tra loro.
La Chiesa locale (la diocesi) è articolata in parrocchie e ciascuna
parrocchia è assegnata a un parroco che ne è pastore proprio
e ne ha quindi piena responsabilità.
Questa definizione pastorale ha avuto degli enormi meriti.
Siamo però testimoni e attori, oggi, di cambiamenti profondi che obbligano
a ripensare la situazione.
1) La mobilità delle persone è notevolmente aumentata e oggi
quasi tutti si allontanano dalla loro residenza per andare a scuola o al lavoro
o al luogo di divertimento; spesso a casa rimangono solo gli anziani. Se vogliamo
seguire le persone e agire sul loro vissuto dobbiamo creare una pastorale
che attraversi i diversi luoghi in cui le persone vivono e sincontrano.
2) Il Concilio Vaticano II ci ha insegnato limportanza decisiva della
comunione per cogliere il senso della Chiesa. La parrocchia, come espressione
di Chiesa, riesce a comprendere la sua
identità e a vivere la sua missione solo se rimane aperta in modo vitale
alle altre parrocchie e alla Chiesa particolare (la diocesi); i confini mantengono
un significato giuridico prezioso, ma non possono diventare limiti invalicabili
per lazione pastorale.
3) La diminuzione del numero dei preti rende impossibile laffidamento
di ogni parrocchia a un parroco come nel passato. Dal punto di vista del territorio
le scelte diventano: o eliminare le piccole parrocchie o
(segue)
affidare più parrocchie a un singolo parroco.
Entrambe queste soluzioni non soddisfano, perché sono troppo rigide
e inevitabilmente producono spazi sempre più ampi non raggiunti dallattività
pastorale.
La creazione di unità pastorali non risolve tutti questi problemi.
Mi sembra, però, che aiuti ad affrontarli meglio perché va nella
linea di una maggiore flessibilità. Si spezza il legame rigido parrocchia-parroco
e se ne crea uno più ampio: unità pastorale (quindi un insieme
di più parrocchie) ed équipe pastorale (quindi un insieme di
presbiteri e di altri operatori pastorali). Nello stesso tempo questa articolazione
pastorale favorisce la vita comune dei presbiteri (che non è e non
diventerà un obbligo ma è unopportunità preziosa
che risponde a reali bisogni), la collaborazione e la corresponsabilità.
Come dicevo, sono ben lontano dal ritenere che le unità pastorali siano
la soluzione dei problemi pastorali attuali.
Non si tratta di cambiare in modo traumatico larticolazione della diocesi.
Si tratta di definire un traguardo da porre davanti al nostro cammino in modo
che le diverse decisioni che si prenderanno in futuro non siano scoordinate,
ma si muovano verso una meta precisa.
Il metodo sinodale fa parte della tradizione più antica della vita
ecclesiale ed esprime nel modo migliore quel dinamismo di comunione che deve
innervare tutte le scelte della Chiesa. La Chiesa non è una democrazia
nella quale il potere appartiene al
popolo e viene eventualmente gestito attraverso lelezione di rappresentanti.
La
Chiesa è comunione gerarchica: le decisioni appartengono al Vescovo,
ma il processo che conduce alle decisioni deve coinvolgere tutta la comunità.
Tutti i battezzati sono portatori
della sapienza del Vangelo e sono mossi dallo Spirito santo.
Certo, un cammino di comunione non semplifica i passi e per certi aspetti
può renderli
anche più difficili. Solo se tutti sono davvero in ascolto dello Spirito,
cercano non di prevalere ma di contribuire a formare una convinzione condivisa,
sono liberi da impulsi
di orgoglio e di autoaffermazione
solo in questo caso la logica sinodale
si rivela vincente. La scelta di fare un Sinodo è una scommessa: scommetto
sulla maturità di fede della
Chiesa bresciana.
Chiedo a tutti di vivere questo momento di grazia con fede e con gioia.
10/07/2011 - ore 09,00
Quanto è facile incontrarti, Signore.
Anche in questa domenica mattina, 10 luglio,
ti ho visto, ti ho riconosciuto e,
un po stizzito, ho tirato dritto, continuando a guardarti.
Mi sembrava di aver altro da fare!
Ricordi il tuo racconto delluomo
che scendeva da Gerusalemme a Gerico
e si è imbattuto nei ladroni?
Tu, oggi, non sei stato colpito e ferito a morte dai ladroni,
ma dal caldo, quasi insopportabile, di questi giorni, dalla sete, dalla fame,
forse dalla malattia
Eri seduto sul marciapiede,
si vedeva dal tuo sguardo che eri triste, molto triste,
ma fiducioso.
Ero in macchina e ho rallentato accostandomi alla mia destra
per smorzare il mio rimorso.
Ho visto che avevi steso per terra un pezzo di cartone
per non sporcare di più il tuo, forse unico, paio di calzoni.
Indossavi anche una camicia sgualcita,
un cappello scuro senza forma,
un paio di scarpe pesanti, certamente non estive.
Il tuo volto, emaciato e tremante,
mostrava un uomo che non si radeva da giorni,
che, forse, non mangiava che quel poco
che riusciva a recuperare dai cassonetti
Ho guardato attorno, mio Signore.
Gruppi di giovani,
preoccupati della linea fisica, persa,
correvano a piedi
per smaltire labbondante cena di ieri sera
e si preparavano al nuovo pranzo festivo, di oggi.
Un gruppo di ciclisti, con gli zainetti gonfi sulle spalle,
che si sforzavano di riacquistare, sudando,
un peso che, forse, non è più alla loro portata,
percorrendo, qualche decina di chilometri.
Avventura da raccontare, oggi pomeriggio,
agli amici del bar.
Anche delle ragazze, vocianti e allegre,
in verità tutte un po tondette,
cercavano di forzare il passo per poter, fra qualche giorno,
entrare in un costume da bagno
che le renda guardabili, senza troppe smagliature
E tu, Signore,
forse guardavi tutti con uno sguardo carico di ironia,
ma triste, perché tu sì, senza sforzi fisici, perdi peso.
Il tuo corpo sicuramente non ha smagliature.
Anche oggi, forse, se vuoi mangiare qualche cosa,
devi mettere ancora una volta le mani nel cassonetto,
rubando il cibo a qualche gatto famelico o a qualche topo.
Quanti pensieri, in pochi minuti, hanno attanagliato la mia mente
fino a farmi decidere di tornare indietro per dare qualche cosa a quelluomo.
Ho impiegato un po di tempo a girarmi
per via dei ciclisti e dei podisti, cercatori di forma a tutti i costi,
che invadevano la corsia.
Ma, con grande sorpresa, tu non ceri più.
I miei pensieri mi hanno impedito di vederti andare via.
Non mi domando, mio Signore,
che cosa avrei potuto fare unora fa per te.
Il Samaritano non ci ha pensato due volte.
Ti ha caricato sul suo cavallo
e ti ha portato a chi poteva fare qualche cosa di positivo per te.
Mentre scrivo, Carla mi dice:
Oggi mangiamo qualche cosa di leggero perché fa troppo caldo
.
Ecco la preoccupazione di chi ha troppo
Signore,
grazie di avermi aperto gli occhi anche oggi
e di avermi permesso di vederti.
Perdonami per non aver fatto nulla per te,
ancora una volta.
14 agosto 2011
ore 02:00 a.m.: inizia lavventura!
In
dodici (Giorgio, Dario, Simone M. Simone G., Stefano, Luca, Marco, Federico,
Federica, Giulia, Levi ed io) ci siamo ritrovati nel piazzale delloratorio
ad attendere il pullman che aveva già raccolto molti ragazzi della
Val Trompia (da Sarezzo, Bovegno, Tavernole, Collio etc...) e insieme siamo
partiti alla volta di Madrid.
Dopo un lungo, faticoso e caldo viaggio, abbiamo sostato in hotel a Barcellona,
dove ci siamo ristorati e riposati, specie dopo un bel bagno in piscina
Il giorno seguente abbiamo raggiunto Pinto, una cittadina vicino a Madrid,
dove erano alloggiati i bresciani e ci siamo sistemati in una palestra tra
una distesa di sacchi a pelo, panni stesi e zaini; in totale eravamo 600.
Le giornate sono trascorse tra Messe, catechesi e incontri con il vescovo,
durante i quali abbiamo potuto porgli le nostre domande, ma anche con momenti
di tempo libero nei quali ci siamo rilassati e abbiamo visitato Madrid.
Lorganizzazione è stata efficiente, tutti i pellegrini disponevano
di un buono pasto da usare giorno per giorno e biglietti della metropolitana
e trasporti per la durata della GMG.
Una moltitudine di giovani provenienti da tutto il mondo ha invaso la città
con allegria, colori, canti e danze. Anche noi abbiamo avuto modo di conoscere
ragazzi di varie nazionalità e trascorrere ore a giocare in compagnia,
ridendo e scherzando.
La sera del 20 agosto siamo arrivati allaeroporto di Cuatro Vientos
e, nonostante alcune peripezie (sbarramenti di polizia, temporale
),
abbiamo raggiunto la nostra postazione allinterno della spianata. Dopo
aver dormito sotto le stelle, la mattina verso le 10, è iniziata la
Messa con il Papa.
Sono stati momenti intensi, la comunità cristiana mondiale riunita
per ascoltare la parola del Santo Padre; latmosfera era davvero particolare,
i canti di chiesa e la musica non mi sono mai sembrati così coinvolgenti
e, nonostante la stanchezza per la notte passata allaperto, nei volti
dei giovani trasparivano forza e gioia di vivere.
Lo spirito della giornata mondiale della gioventù dovrà accompagnarci in ogni momento della vita e il compito che ci è stato assegnato dal Santo Padre è di portare a tutte le persone del mondo il suo messaggio di pace per trasmettere così la parola di Dio.
23 Agosto ore 11:00 p.m.: si è conclusa lavventura dei 12 pellegrini.
Roberto Panzardi
Caro diario...15 agosto - Maria Assunta.
Carissimi tutti , ieri abbiamo viaggiato tutto il giorno in un clima tranquillo
incominciando ad immetterci nello spirito della GMG, che sia un incontro personale
e comunitario con Gesù .
Siamo arrivati alle 18 in albergo a Barcellona. abbiamo tutti dormito molto
bene ed ora stiamo partendo per Madrid.
17 agosto
Dopo una buona notte nella ns palestra all'aperto che ci permette di sentire
l'arietta notturna , stamattina abbiamo partecipato alla catechesi tenuta
da un vescovo dell'Albania,insieme ai ragazzi albanesi con cui è stato
fatto un gemellaggio. Ci ha colpito molto la sua esperienza di vita che ci
ha fatto vedere come dia felicità fare la volontà di Dio.
Nel pomeriggio ci siamo rilassati nel parco del Buen Retiro dove abbiamo fatto
conoscenza e scambiati ricordi con francesi polacchi venezuelane ungheresi
senegalesi cileni brasiliani lettoni portoghesi e altri ancora accumunati
dalla gioia di riconoscerci tutti davvero uguali .
Abbiamo poi preparato delle domande da fare al ns vescovo nell'incontro delle
18, che e' stato un momento di approfondimento del vero senso di essere Cristiani.
Abbiamo potuto incontrare anche Erica Marini e ci e' bastata un'occhiata per
comunicarci la gioia.
18 agosto
Stamattina siamo andati a visitare il museo del Prado dove abbiamo potuto
ammirare i capolavori dei "grandi" pittori spagnoli e italiani..
Nel pomeriggio abbiamo avuto la grazia di incontrare l'esperienza di madre
Teresa di Calcutta. Siamo rimasti 2 ore accompagnati da una suora italiana.e
per tutti è stata un'esperienza intensa e ci auguriamo che anche questo
ci aiuti a convertirci. Infine l'accoglienza del Papa che è arrivato
e che abbiamo salutato calorosamente.
19 Agosto
Stamattina catechesi con ns vescovo Monari sull'essere giovani evangelizzatori
e sulla necessità di conoscere Gesù. Nel caldo (!!!) pomeriggio
siamo stati nel parco del Buen Retiro dove un giovane ha voluto confessarsi.
Che gioia poter giocare e volersi bene con giovani tedeschi, dello Zimbabwe,
Nigeria, Congo, Spagnoli ecc. Stasera Vespri e preparazione alla confessione
per chi volesse farlo domani. Anche tra una birra e un panino si affrontano
argomenti non banali.
20 Agosto
Alle 12 Messa con il ns vescovo Monari che ha spiegato il significato della
Pasqua. Poi nel pomeriggio partenza per Cuatro Vientos.
Siamo riusciti ad entrare solo alle 23 pensiamo per il grande numero di pellegrini.
Il caldo la pioggia e i disagi ci hanno fatto sperimentare la volontà
di voler comunque partecipare alla Messa di domani e la condivisione nell'affrontare
le difficoltà.
21 Agosto
Abbiamo appena finito di celebrare la S. Messa con il Papa che ci ha dato
il compito missionario di annunciare il Vangelo perché' la gioia vera
sia con ogni uomo.
Chi firma sottoscrive questo impegno davanti a Dio.
Federica
Simone M
Levi
Simone G
Stefano
Roberto
Dario
Marco
Giorgio
Luca
Segnalato da Marco
Il giorno più bello? Oggi
L'ostacolo più grande? La paura
La cosa più facile? Sbagliarsi
L'errore più grande Rinunciare
La radice di tutti i mali? L'egoismo
La distrazione migliore? Il lavoro
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento
I migliori professionisti? I bambini
Il primo bisogno? Comunicare
La felicità più grande? Essere utili agli altri
Il mistero più grande? La morte
Il difetto peggiore? Il malumore
La persona più pericolosa? Quella che mente
Il sentimento più brutto? Il rancore
Il regalo più bello? Il perdono
Quello indispensabile? La famiglia
La rotta migliore? La via giusta
La sensazione più piacevole? La pace interiore
L'accoglienza migliore? Il sorriso
La miglior medicina? L'ottimismo
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto
La forza più grande? La fede
La cosa più bella del mondo? L'amore.
Il 2 ottobre 1986 iniziava la nostra storia, la storia della comunità
Hebron.
Il comune di Brescia, nella persona dellallora Assessore ai Servizi
Sociali dott. Luigi Morgano, desiderava rispondere ai bisogni delle famiglie
con figli disabili, investendo in un servizio residenziale che intendeva
organizzare in termini educativi il quotidiano, rispondendo a tre tipi di
bisogni che allora, come oggi, si identificano come fondamentali:
- bisogno di familiarità,
- bisogno di impegno,
- bisogno di svago...,
Una realtà fatta di relazioni, di amicizia, di svago, di storie che
si incontrano e insieme costruiscono una nuova storia ...
Una storia che è diventata la storia della comunità Hebron,
delle persone che in questi 25 anni hanno abitato ad Hebron,
ospiti, operatori, volontari, amici... tanti amici che hanno reso questo
servizio famiglia, una famiglia che ha condiviso gioie e dolori, fatiche
e momenti di festa, che ha costruito spazi di collaborazione, momenti di
amicizia, gioia di incontro nella semplicità del quotidiano, con
piccoli gesti nati nel cuore più che nella mente..
E tempo di bilanci?... No
è tempo di dire GRAZIE!
Grazie a chi ci ha voluto qui. Grazie a chi ci ha accolto allora, e continua
ad accoglierci ora. Grazie a chi ha avuto la pazienza di costruire con noi
amicizie semplici, ma che ci hanno permesso di sentirci parte viva di questa
comunità. Grazie a chi ha donato e continua a donarci tempo, risorse,
servizio...
Grazie anche a coloro che ancora ci guardano con curiosità e un po
di sospetto, perché ci ricordano che non siamo arrivati alla fine
della nostra storia, ma cè ancora della strada da fare
Ed è per condividere questo grazie che ci raduniamo intorno alla
Mensa del Signore, DOMENICA 2 OTTOBRE alla S Messa delle ore 18,30, perché
insieme desideriamo che questo grazie si trasformi in preghiera, perché
il Signore che ci ha accompagnato in questi anni, continui ad illuminare
il nostro cammino, il nostro servizio, le nostre vite.
Desideriamo salutarci con le parole di Don Piero che dal mese di Luglio
ci segue dal Cielo:
Volgendoci indietro siamo sorpresi Don Pierino Ferrari |
Comunità Hebron
Marek dAdamo