3 luglio 2011 - XIV domenica del tempo ordinario

GRUPPO EMMAUS

Circa un anno fa il gruppo Gerusalemme, oggi Emmaus, ci aveva salutato con in mano il testimone di una staffetta 4 x 100 tutta un po’ particolare per iniziare una corsa davvero speciale: alla scoperta del disegno che ognuno di loro/noi è chiamato ad essere.
Una corsa verso la felicità, che richiede coraggio, passione ed entusiasmo e nella quale il corridore può sempre contare sull’amore di Dio; sulla spinta di un amico speciale, lo Spirito Santo e sull’energia del pane spezzato sull’altare.
Così 11 ragazzi del gruppo Emmaus non si sono fermati, ma si sono messi alla ricerca di Dio che dopo i Sacramenti non li ha salutati e che loro non hanno voluto salutare.
Rebecca, Giulio, Alessandro Bravin, Andrea Bravin, Sofia, Martina, Matteo, Rosetta, Christian, Gaia, Andrea Zapponi, insieme a me, Antonella, e ad Ale fratello, hanno iniziato una nuova avventura che li ha visti impegnati il venerdì nel tardo pomeriggio, dalle 18.00 alle 19.00, così che i compiti e lo studio, che in prima media richiedono sempre più tempo e impegno, fossero finiti prima di arrivare in oratorio per passare un po’ di tempo insieme.
“Questo Amore che ha creato tutto “per te” vuole anche stare “con te”.
Per questo si è fatto “persona” e cammina sulla tua stessa strada, ti incontra nella tua vicenda quotidiana, ti sta vicino, ti spalanca gli occhi perché tu possa guardare OLTRE…”
È questa la frase che ci ha accompagnato quest’anno. Una frase che per le dimensioni del cartellone su cui è stata scritta ha occupato, non solo gran parte di una parete delle nostra stanza di catechismo, ma ha anche riempito le ore passate insieme.
Una frase che ha fatto da sottofondo alla visione di tre cartoni animati che ci hanno aiutato a conoscere le tre virtù teologali: fede, speranza e carità.
La fede approfondita con la storia del cartone animato “Il gatto e la gabbianella”, insieme al brano del Vangelo di Luca “la pesca miracolosa”, che ci hanno svelato e indicato di “spiccare il volo: fidarsi di un Dio che ama”.
La speranza che il protagonista del film “Kung Fu Panda” ci ha insegnato a “mettere in moto” per “mettersi in cammino” verso una meta, si può, infatti, ricollegare direttamente alla parola latina pes, piede; e il verbo “sperare” può anche significare “attendere”, ovvero tendere verso, essere teso. Proprio come una corda è tesa tra due estremi, così anche noi siamo tesi verso quel Dio che ci ha legati a sé con l'amore di suo Figlio.
Un legame che ci dà sicurezza, ci sostiene, a cui possiamo aggrapparci per vincere lo scoraggiamento e per rispondere all'aspirazione di felicità: “punta in alto, credi a me… guarda avanti e non fermarti mai”. Sperare non è chiedere di “non cadere mai” ma è avere la forza di “rialzarsi e andare avanti”.
Proprio come nella parabola del Padre Misericordioso e nelle tappe della Via della Croce o “Croce Via”, preparata da noi ragazzi per un venerdì di Quaresima, che ci ha fatto scoprire cinque caratteristiche dell’amore di Gesù: amare “sempre”; amare “gratis”; amare “senza misura”; amare “tutti”; amare “sul serio”. Cinque caratteristiche che ci indicano la direzione dell’amore, quella che ha scelto Gesù: solo chi cammina sulla via della croce riconosce come ama Gesù; solo chi sta sotto la croce, riconosce quanto è amato da Gesù, solo chi si lascia amare da Gesù, impara ad amare.
Ed eccoci arrivati alla terza virtù: la carità, tradotta con “avere cura per l’altro”, “cercare il suo bene”, sapendo rinunciare a qualcosa di sé per costruire e realizzare insieme a lui un progetto di amore e di felicità, proprio come nell’appassionante storia “La principessa e il ranocchio”. “Scava dentro di te, e scopri se ciò che vuoi, è ciò di cui hai bisogno”.
La carità è la strada per incontrare Dio, una strada che è possibile solo se si cambia direzione e si impara a guardare il prossimo e la realtà che ci circonda secondo la prospettiva di Gesù!
Beh, che dire? Tre virtù che permettono ad ognuno di dare il meglio di sè e di avvicinarsi sempre di più a Dio perché da Lui sono donate e in Lui hanno il punto di riferimento.
Tre virtù che ci hanno permesso di vivere un anno appassionante e avvincente che è stato reso possibile con l’aiuto di Ale fratello, i ragazzi e tutte le loro famiglie, ai quali ridico GRAZIE!

Antonella

Resoconto del primo incontro
del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale

Lunedì 13 giugno 2011, si è riunito per la prima volta il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale, costituito ad esito delle elezioni del 21/22 maggio 2011, su convocazione del Parroco, per un primo momento di conoscenza ed un fraterno saluto. Presenti 16 membri su 19.
All'inizio dell'incontro, dopo la preghiera, il Parroco ha rivolto il proprio saluto e ringraziamento ai presenti, per aver accettato di far parte di questo organismo di partecipazione.
Quindi ha proposto una riflessione sul ruolo del Consiglio Pastorale, sottolineando la necessità di “prendere coscienza della missionarietà a cui sono chiamati tutti i cristiani, come risposta all'iniziativa dello Spirito, unico vero protagonista della Chiesa, da invocare e accogliere”.
- Don Gian Mario ha comunicato che, dopo la pausa estiva, la ripresa delle attività pastorali avverrà in occasione della Festa della Parrocchia che verrà celebrata domenica 9 ottobre.
- E' stato approvato, all'unanimità dei presenti, l'affidamento di alcuni incarichi: Carmine Bordieri sarà il Segretario del nuovo Consiglio, mentre i compiti di segreteria verranno svolti da Paola Boldi Brivio; Luigi Zapponi e Rina Madei Giacomantonio faranno parte del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici, insieme a Angeloni Luciano, Ballini Gianni e Capriotti Mara; Giorgio Zubani sarà il rappresentante della Parrocchia presso il Consiglio Pastorale Zonale.
- E' stato ricordato che la Zona Nord della Diocesi di Brescia vivrà la "Missione Giovanile" dal 16 al 25 settembre che coinvolgerà per dieci giorni i giovani in varie proposte e attività. I giovani della nostra Parrocchia intendono prendere l'impegno di animare con musica e canti una S. Messa festiva, almeno una volta al mese e le concrete modalità di svolgimento di questa iniziativa verranno messe a punto con i giovani stessi.
- Luigi Zapponi ha comunicato che si sono svolte alcune riunioni preparatorie del Consiglio Affari Economici, al fine di pianificare un "metodo di lavoro" da seguire nei prossimi anni. Si intenderà soprattutto garantire assoluta trasparenza alla gestione finanziaria, secondo le indicazioni della Diocesi di Brescia, attraverso comunicazioni al Consiglio Pastorale e, quindi, a tutta la Comunità.
- Giorgio Zubani ha riferito che nell'ultima riunione del Consiglio Zonale è stata comunicata l'intenzione del Vescovo di non promulgare una nuova Lettera Pastorale per il 2011/12. Mons. Monari intende chiedere commenti e approfondimenti sulla Lettera del 2010 "Tutti siano una cosa sola".
- In relazione al Pellegrinaggio in Terra Santa che si dovrebbe svolgere nella prossima primavera, Don Gian Mario ha precisato che sarà un pellegrinaggio soprattutto "parrocchiale", da inserire all'interno di un percorso pastorale di preparazione per tutta la nostra Comunità. E' stato individuato il probabile periodo in cui verrà effettuato: dal 26 aprile al 3 maggio 2012.
- Il Parroco ha detto di aver avuto un colloquio con S.B. Mons. Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme, che ha comunicato di aver ricevuto un'impressione molto positiva della nostra Comunità, in occasione della celebrazione delle Cresime e Prime Comunioni in parrocchia, domenica 5 giugno. Manda a tutti il suo saluto e la sua benedizione.
L'incontro è terminato alle ore 22.10.

Il Segretario

VERSO L'INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE - Milano 2012
La Famiglia: il lavoro e la festa

Forse non tutte le famiglie hanno segnato in agenda un appuntamento molto importante, vicino nel tempo e nello spazio: il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, che si terrà a Milano nel 2012, precisamente dal 30 maggio al 3 giugno.
L’incontro Mondiale delle famiglie è un momento di condivisione avviato, per desiderio del beato Giovanni Paolo II, in occasione dell’Anno Internazionale della Famiglia nel 1994. Si tratta di una festa delle famiglie e costituisce un’occasione particolare di arricchimento per molte persone, attraverso lo scambio reciproco di testimonianze. E’ anche una grande opportunità per diffondere una nuova cultura della famiglia.
Il tema scelto da Benedetto XVI per l'Incontro del 2012 è: "La Famiglia: il lavoro e la festa”.
Scrive il Papa: “Il lavoro e la festa sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sul rapporto della famiglia con la società e con la Chiesa. La Sacra Scrittura (cfr Gen 1-2) ci dice che famiglia, lavoro e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un'esistenza pienamente umana.
Ai nostri giorni, purtroppo, l'organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico.
Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un'occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all'economia dello stesso nucleo familiare”.
Il Papa auspica che possa essere intrapreso un adeguato percorso di preparazione con iniziative a livello parrocchiale, diocesano e nazionale, mirate a mettere in luce esperienze di lavoro e di festa nei loro aspetti più veri e positivi, con particolare riguardo all'incidenza sul vissuto concreto delle famiglie.
Famiglie cristiane e comunità ecclesiali di tutto il mondo si dovrebbero disporre in cammino verso "Milano 2012". Il VII Incontro Mondiale avrà, come i precedenti, una durata di cinque giorni e culminerà il sabato sera con la "Festa delle Testimonianze" e domenica mattina con la Messa solenne.
Queste due celebrazioni, presiedute dal Papa, vedranno tutti riuniti come "famiglia di famiglie".
Ogni famiglia della nostra Parrocchia può sentirsi direttamente invitata a partecipare a quest’evento e sarebbe splendido se più famiglie riuscissero a compiere insieme un cammino di avvicinamento, prendendo come esempio la santa Famiglia di Nazaret, dedita al lavoro quotidiano e assidua alle celebrazioni festive del suo popolo.

Il sito ufficiale dell'evento è www.family2012.com.
In esso possono essere reperite tutte le informazioni, le testimonianze, il programma di massima e le catechesi preparatorie.

TESTIMONIANZE GMG

In una ideale staffetta generazionale, ai giovani (e non solo a loro) che si preparano a partecipare alla GMG di Madrid, consegniamo il testimone di chi ha vissuto, nel recente passato, esperienze simili...

GMG 2000: LA TESTIMONIANZA DI FRANCESCO

Sono già trascorsi ben undici anni da quell’agosto del duemila, anno in cui la nostra capitale si preparava ad ospitare un fiume di giovani provenienti da tutto il mondo che con grande entusiasmo si apprestavano a vivere la Giornata Mondiale della Gioventù. Tra i tanti giovani c’ero anche io, Francesco, allora nemmeno maggiorenne, “ospite” di una folta comitiva proveniente da Casazza e capitanata da Don Luca a quel tempo curatore della nostra parrocchia.
A dir la verità non sapevo bene cosa fosse una GMG e come si svolgesse ma poter aver l’occasione di vivere Cristo insieme al Papa e a tanti altri giovani provenienti da ogni parte del mondo fu davvero la spinta che mi portò a vivere quello che ancora oggi annovero tra i ricordi più belli della mia vita. Ricordo tanti protagonisti di quel lungo viaggio in treno: Giulio, Sergio, Elia, Alfonso, Cristina, Don Luca e tanti altri giovani determinati e consapevoli di avere l’opportunità di vivere una grande esperienza.
Poco importa se ad attenderci a Roma non trovammo un albergo a cinque stelle ma una palestra, poco importa se dormimmo a terra nei sacchi a pelo, eravamo tutti alimentati costantemente dalla grande emozione per quanto stavamo per vivere.
Sono tanti i ricordi che mi vengono in mente ripensando a quei giorni; la lunga marcia verso Tor Vergata, i volti delle centinaia di volontari che durante la strada non smettevano di incoraggiarci chiamandoci per nome visto il caldo e la fatica nel portare i nostri zaini sulle spalle.
Ricordo Tor Vergata, chilometri di prato verde, ricoperto di giovani che cantavano, pregavano, commentavano la trepida attesa dell’incontro con Papa Giovanni Paolo II che sarebbe avvenuto la sera stessa.
Eravamo tanti, eravamo parecchio distanti dal palco, ma potemmo seguire tutta la serata dai maxischermi.
Ricordo anche che questa “lontananza fisica” dal Papa un po’ mi faceva soffrire, mi sembrava di essere uno tra i tanti e di essere anche poco fortunato rispetto a chi stava godendo di quel magnifico spettacolo seduto comodamente proprio sotto il palco.
E pensare che tutto quello che mi porto dentro viene proprio dalle ultime parole pronunciate dal Papa quella sera: “Buonanotte a tutti, soprattutto a quelli più lontani che hanno solo potuto sentire la mia voce”. Quelle parole mi aprirono il cuore, e mi diedero proprio la sensazione che Gesù è per tutti, soprattutto per quelli più lontani, che Gesù è sempre accanto a noi anche quando ci sembra solo di sentire la sua voce in lontananza.
Non avrò l’opportunità di vivere la GMG di Madrid, ma se l’avessi avuta mi sarei incamminato ricordando le parole che Papa Giovanni Paolo II ci disse quella sera a Tor Vergata: “Voi siete le sentinelle del mattino”. Si, noi giovani siamo le sentinelle di questo mattino, siamo quel sale che ogni giorno può dare sapore a questa terra, nel nome di Gesù, quel Gesù che si è già fidato di noi, affidando alle nostre fragili mani un dono d’amore che vale ogni rischio. La vita!

Francesco

GMG 2005: LA TESTIMONIANZA DI SARA

Ciao a tutti!
Sono Sara Zubani, vi racconterò qualcosa della ‘mia’ GMG… Quest’estate a Madrid dal 16 al 21 agosto, sarà la XXI edizione.
Ho un ricordo gioioso e frizzante della GMG: eravamo circa un milione e duecentomila giovani, provenienti da oltre cento nazioni del mondo! La GMG a cui ho partecipato è quella del 2005, a Colonia (Germania)… era l’anno della maturità, avevo 18 anni.
Il nostro gruppo di Maria Madre della Chiesa (Casazza) era composto da: Andrea Garzoni, Antonella Morgano, Don Andrea Rodella, (che definirei il nostro capo gruppo), Elena Zubani, Elia Lombardi, Francesco Lovecchio, Luca Cingia, Nicola Pomarici, Riccardo Zanola, Stefano Gatti… spero di non dimenticare nessuno!
Il motivo per cui ho deciso di partecipare a questa manifestazione è stato prima di tutto la curiosità; mia sorella Elena era stata a Roma nel 2000 (l’ultima GMG di Papa Giovanni Paolo II) ed era tornata entusiasta e carica di un’energia nuova!
Il viaggio è stato molto bello, la partenza è stata preceduta dalla celebrazione della S. Messa nella stazione di Brescia alle 5.00 del mattino: eravamo tutti un po’ assonati! Al termine di questa ci hanno suddiviso nei vari vagoni del treno, ed è proprio in questa occasione ho conosciuto Luca! Avevamo un treno riservato a noi giovani, il modo ideale per iniziare a conoscerci tra di noi e fare gruppo…
All’arrivo a Colonia ci hanno suddiviso in varie famiglie che avevano dato la loro disponibilità ad accogliere i vari pellegrini…Io e mia sorella eravamo ospitate da una signora nubile, Christina, sempre molto attenta ai nostri bisogni, che ci ha messo a disposizione il suo salotto come camera da letto; si alternavano notti comode sul divano a quelle più spartane sul tappeto.
Christina si alzava sempre con noi (anche alle 5.30 del mattino) per farci la colazione ed esser aggiornata su quello che avremmo fatto durante la giornata. Non abbiamo avuto per fortuna problemi di comunicazione… parlavamo inglese senza problemi.
L’unica notte passata maluccio… è stata quella della veglia con il Papa …un po’ di freddo…!
Ripensando alla GMG, mi ritorna alla mente l’immagine delle distese di giovani sorridenti e gioiosi … quando ci si incontrava con gli altri italiani c’era una sorta di canzoncina tipo inno da stadio "Italiano batti le mani!", seguita dal battito di mani ritmato ...e così ci si riconosceva subito tra connazionali … si sa che gli italiani si fanno sempre riconoscere!:)
Il bello è che con tutti c’era un clima familiare… come se ci si conoscesse da tempo…
La persona che ho in mente se penso alla GMG non può esser altri che Luca…in quei giorni ci siamo conosciuti, e… ridendo e scherzando è iniziata la nostra storia d’amore!
Un momento che ricordo con grande gioia è stato il bellissimo pomeriggio allo Stadio per la festa degli italiani con canzoni e un clima di grande festa; oppure i momenti di catechesi nei vari palazzetti dello sport.…bei momenti che davano spunti su cui poter riflettere.
Dopo questi anni posso dire che è stata una bellissima esperienza che almeno una volta nella vita bisogna provare…anche solo per capire che credere non è una cosa per i soli adulti o una scelta antiquata... tutt’altro! Se abbiamo la fortuna di riscoprire la fede o di rinvigorirla in questi incontri sarà molto più facile affrontare la nostra vita con una spinta in più sia nei momenti felici che in quelli di difficoltà … Sicuramente ai ragazzi che si preparano a partire auguro di instaurare con gli altri giovani rapporti veri e profondi, e anche tramite questo riscoprire che attraverso l’amore al nostro fratello avvertiamo crescere l'unione con Dio.

Sara

hai partecipato anche tu ad una GMG (dal 1985 al 2008!): posta qui la tua testimonianza:
ricorda di mettere il tuo nome, di dove sei e magari una foto dell'evento

PALIO 2011

Anche l’edizione 2011 del nostro Palio delle Contrade è andata in archivio e la vittoria degli Azzurri, capitanata dall’inossidabile coppia Pacini-Zapponi, è stata più che meritata, nonostante l’ottimo risultato dei Rossi, giunti a soli 7 punti dalla vetta (il tabellino dei punteggi lo trovate nelle pagine di questa Bussola).
L’edizione di quest’anno resterà sicuramente nella storia come una delle più tormentate dalla pioggia, che ha messo a dura prova l’organizzazione: per riuscire a rispettare i tempi previsti senza ridurre troppo i momenti di gioco, sono stati fatti “salti mortali”.
Oltre alla tanta acqua, la ricetta del XVII Palio ha visto, tra gli ingredienti, una massiccia dose di entusiasmo dei bambini; una manciata di sana competizione sportiva; qualche granello di animosità (che senza esagerare mette un po’ di pepe alle serate!); un pizzico di stanchezza in capitani e organizzatori, tutti molto impegnati a far andare la “macchina” a pieni giri e una discreta partecipazione di un pubblico, attento spettatore e gastronomo di qualità.
Ci sono stati momenti di grande gioia, incontri tra persone che non si vedevano da tanto tempo, belle prestazioni sportive, tanti bambini spensieratamente giocosi e famiglie dedite a una serata di sereno svago.
Come sempre, ci sarà da rivedere qualche dettaglio e alcuni aspetti organizzativi, cercando di mettere al centro il senso più vero che vogliamo operi in questo coinvolgente evento: alla ricerca della giusta miscela di sport – divertimento – partecipazione – spettacolo – impegno – incontro – leggerezza – allegria.
Il nostro Palio è un grande patrimonio che si è consolidato nel tempo, con il contributo di tante persone (alcune ci guardano dall’Alto) e ha portato un significativo contributo alla maturazione del quartiere. Regala sempre tanta partecipazione e divertimento ai più piccoli, anche se è necessario riuscire a sostenere i capitani nell'opera di coinvolgimento di sempre più persone: l’impressione è che i grandi non si divertono più tanto o, quanto meno, non si appassionano come qualche anno fa.
Operare una riflessione in tal senso mi sembra doveroso da parte di tutti (anche per chi, finora, è stato semplice spettatore), per non lasciare che tutto avvenga solo “perché si è sempre fatto così”, ma piuttosto perché “è bene fare così”.
La conclusione di queste poche righe sono un ringraziamento, tributo sentito, per chi ha “messo in gioco” un po’ se stesso per rendere belle le serate del Palio: i giocatori di tutte le età; gli arbitri; chi ha servito allo stand, alla cassa, in cucina o al bar; chi ha allestito il “fuoco”, lo spiedo o la pesca; chi ha tenuto puliti gli ambienti; chi ha fatto la spesa; chi ha contribuito alla lotteria; Don Gian Mario e i Don che sono venuti a trovarci; i capitani; gli spettatori… chi si è messo al servizio senza aspettarsi niente in cambio e volendo generare solo armonia e concordia “all’ombra del campanile”.
Appuntamento al Palio n. 18, con la voglia di essere in tanti a vivere l’esperienza di “fare famiglia” sotto l’amorevole sguardo di Maria Madre della Chiesa.

GSO CASAZZA

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S.RITA TRA NOI

s.RitaDa poco tempo la nostra chiesa è impreziosita dalla presenza di una immagine di Santa Rita che, nella sua semplicità, offre alla nostra riflessione l'esperienza della "santa dei casi impossibili": basta dare uno sguardo alla parete di destra, vicino l’ingresso della “chiesina”.
Santa Rita ci parla della gioia del PERDONO immediato e generoso, della PACE amata e per questo perseguita come bene supremo, dell'AMORE fraterno intenso e sincero, della estrema FIDUCIA in Dio piena e filiale, della CROCE portata con Cristo e per Cristo. Ci esorta a fidarci di Dio perché si compiano in noi i disegni divini.
Rita nacque nell'anno 1381 a Roccaporena, comune di Cascia in provincia di Perugia. I suoi genitori erano molto credenti.
La storia di S. Rita fu ricolma di eventi straordinari, riprodotti nelle tradizionali immagini che la ritraggono: con abito da suora agostiniana, circondata da api, in adorazione del crocifisso, mentre riceve la piaga della spina di Cristo in fronte, in visione di angeli, con una o più rose intorno.
LE API
Da piccina, nella culla, fu circondata da uno sciame di api che la ricoprirono ma stranamente non la punsero. Un contadino, che nel contempo si era ferito alla mano, si trovò a passare davanti al cestello dove era riposta Rita. Viste le api, prese a scacciarle ma, con grande stupore, a mano a mano che scuoteva le braccia per scacciarle, la ferita si rimarginava.
GLI ANGELI
La tradizione ci tramanda che Rita aveva una precoce vocazione religiosa e che un Angelo scendeva dal cielo a visitarLa quando si ritirava a pregare in un piccolo sottotetto.
MONACA
Dopo 18 anni di matrimonio, rimasta sola, a seguito dalla morte del marito e dei suoi due figli, Rita chiese di entrare come monaca nel Monastero di S. Maria Maddalena, al quale fu ammessa solo dopo molto tempo dalla richiesta, in quanto vedova di un uomo assassinato.
IL MIRACOLO SINGOLARE DELLA SPINA
Era il Venerdì Santo del 1432, S. Rita tornò in Convento, dopo aver sentito un predicatore rievocare con ardore le sofferenze della morte di Gesù e rimase a pregare davanti al crocefisso in contemplazione. In uno slancio di amore chiese a Gesù di condividere almeno in parte la Sue sofferenze. Avvenne allora il prodigio: fu trafitta da una delle spine della corona di Gesù, che la colpi alla fronte, portò in fronte la piaga per 15 anni come sigillo di amore.
IL PRODIGIO DELLA ROSA
A circa 5 mesi dal trapasso di Rita, un giorno di inverno con un manto nevoso che copriva ogni cosa, a una parente in visita la Santa confidò che avrebbe desiderato una rosa dal suo orto. Tornata a Roccaporena, la parente si reco nell'orticello e grande fu la meraviglia quando vide una bellissima rosa sbocciata, la colse e la portò a Rita.
Cosi S. Rita divenne la Santa della "Spina" e la Santa della "Rosa".
S. Rita da Cascia è stata beatificata ben 180 anni dopo il suo decesso e proclamata Santa a 453 anni dalla sua morte.