12
giugno 2011 - domenica di Pentecoste
ELEZIONI DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Esperienza di comunità
Con la pubblicazione dei nomi dei componenti
il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale è giunto a compimento il
cammino di formazione di questo importante organo consultivo di partecipazione,
secondo le disposizioni che la Diocesi di Brescia ha stabilito.
Adesso inizia un nuovo cammino, forse più affascinante, sicuramente
più impegnativo, fatto di grande unità fra i membri del Consiglio
e di altrettanta unità fra Consiglio e Comunità Parrocchiale.
Esigenze, idee, iniziative, bisogni, la vita della Parrocchia possono avere
uno strumento di emersione e focalizzazione per diventare segni concreti
della presenza di Cristo nel quartiere e nel mondo.
Facendo un passo indietro, mi permetto di evidenziare solo un dato relativo
alle votazioni del 21/22 maggio: quello della "affluenza alle urne",
che ha registrato 303 voti validi. L'unico paragone che mi è stato
possibile fare con il passato risale alla votazione per il Consiglio Pastorale
del 20 ottobre 1996. Le "cronache del tempo" riferiscono di 267
schede valide pervenute. Ora, considerato che 15 anni fa il quartiere era
più popolato di adesso e che la percentuale di persone che partecipava
alle SS. Messe era più alta, il dato del 2011 mostra come la nostra
Comunità attuale sia molto attenta e abbia seguito con molta partecipazione
il cammino di formazione del Consiglio Pastorale.
Questo dato carica di ancora maggiore responsabilità i membri del
nuovo Consiglio, chiamati ad essere risposta viva a tante aspettative della
Comunità e, per altro verso, probabilmente indica che troveranno
una collaborazione sempre attenta e pronta a dare attuazione alle iniziative
pastorali (speriamo!).
Lunedì 13 giugno avrà luogo la prima riunione per un incontro
"di conoscenza", poi inizieranno gli incontri di programmazione
che già vedono come primi appuntamenti da prendere in considerazione
la Festa della Parrocchia ad ottobre e, prima, la "Missione Giovanile
della Zona Brescia Nord" (dal 15 al 25 settembre).
Tutti auguriamo ai componenti del Consiglio Pastorale di vivere la grande
gioia dello stare insieme per lasciar parlare la voce dello Spirito e, bandita
ogni forma di orgoglio o pettegolezzo, tutti i parrocchiani troveranno sicuro
giovamento da una costante opera di supporto materiale e spirituale nei
confronti di chi si è messo al servizio, accettando la chiamata ad
affiancare da vicino il Parroco.
Credo sia opportuno concludere questa breve riflessione con le parole del
Papa Benedetto XVI:
"Talora si pensa che lefficacia missionaria dipenda principalmente
da unattenta programmazione e dalla sua intelligente messa in opera
mediante un impegno concreto. Certo, il Signore chiede la nostra collaborazione,
ma prima di qualsiasi nostra risposta è necessaria la sua iniziativa:
è il suo Spirito il vero protagonista della Chiesa, da invocare e
accogliere".
Il
GREST:
è tempo di mettersi in gioco
Gli studiosi di grestologia" hanno da tempo isolato le quattro
principali specie fra quelle che compongono la fauna animatoriale dei Gruppi
Estivi d'Oratorio.
Quella più diffusa è la specie dell'ANIMATORE CHE SI RIMBOCCA
L'ANIMA. E' un ragazzo con tanta voglia di impegnarsi, arriva in oratorio
al mattino presto, è attento alle esigenze dei più piccoli,
che sa coinvolgere nei giochi; riesce a scherzare con garbo e semplicità,
dà esempio di educazione e sportività, nei "lavori manuali"
aiuta quanto più possibile, nelle gite è disposto a dividere
il panino con il bambino che ha fame, è attento nella "conta"
dei ragazzi della sua squadra...
Alla precedente, si contrappone la specie (ormai in via di estinzione) dell'ANIMATORE
DA RIANIMARE.
Lo vedi già al mattino che si trascina stancamente verso l'oratorio,
durante i giochi sta in disparte e se partecipa lo fa solo con i suoi amici.
Si mostra disinteressato alle attività, fino alla gita al parco acquatico,
alla quale vuole partecipare a tutti i costi, per poi starsene sulla sdraio
a prendere il sole...
Altro esemplare tipico e ben presente nei nostri grest è l'ANIMATRICE
DALL'ANIMO MATERNO.
Si presenta attenta alle necessità dei bambini, specialmente al momento
della mensa, si prende cura dei più piccoli e li coinvolge anche quando
i giochi sono più adatti ai grandi. Partecipa alla preparazione dei
balli con spirito gioioso, testimonia che il tempo impiegato nella cura degli
altri vale la pena di essere vissuto, fa gruppo con gli altri animatori, partecipando
alle interminabili riunioni preparatorie, si preoccupa di chi ha caldo o sete...
Di contro, l'ANIMATRICE TROPPO ANIMATA (rari esemplari, in verità),
al grest, non sa trattenere i propri slanci verso gli animatori più
grandi, è al seguito del fidanzatino e difficilmente si accorge di
un piccolino messo in un angolo perché non vuol giocare, nei balli
è perennemente stanca ed annoiata...
Scherzi a parte, da lunedì 13 giugno anche nel nostro oratorio inizierà
la grande avventura del grest, nel quale investono le proprie energie tanti
nostri ragazzi, animati da gran voglia di prendersi cura degli altri. Pronti
a diventare "fratelli maggiori", punto di riferimento, elemento
di aggregazione, di divertimento e di riflessione, esempio per i piccoli:
veri animatori/animatrici.
I nostri giovani sono capaci di grandi cose e nel grest le loro qualità
più spiccate possono emergere: la fantasia, l'energia, la generosità,
la disponibilità, la semplicità, la sincera voglia di far gruppo,
vissute fino in fondo nelle tre settimane estive di servizio in oratorio,
possono diventare testimonianza di qualcosa di grande e resteranno nel loro
"bagaglio" per tutta la vita.
Sarebbe un peccato sprecare questa occasione nell'approssimazione e nella
superficialità.
L'Ufficio Oratori anche quest'anno propone dei percorsi interessanti e molto
stimolanti per seminare nei bambini (e negli animatori preparati) insegnamenti
fondanti per il loro cammino nel mondo (non sprecare questa ricchezza è
un dovere!). E' questo il valore aggiunto che il grest in oratorio può
e deve essere capace di offrire.
Ormai sono infinite le possibilità di partecipare a grest diversi,
proposti da enti, associazioni, gruppi sportivi che offrono molto di più
in termini di strutture e indubbiamente si poggiamo anche su solide basi finanziarie.
Le nostre basi, invece, sono la volontaria collaborazione e la presenza viva
dell'Amore che dà senso a tutte le cose.
Ricordarsi che il grest va vissuto giocosamente, ma non è un gioco,
piuttosto è "mettersi in gioco" ... può essere la
chiave di volta su cui poggiare il tempo delle tre settimane di vita che attendono
bambini e ragazzi. Gli adulti avranno un ruolo defilato, ma saranno sempre
attenti e vigili su questo delicata esperienza estiva che comunque coinvolge
tutta la Comunità.
Allora, forza giovani, forza ragazzi, forza bambini! Arriva il tempo del grest.
Non lasciamolo trascorrere inutilmente, afferriamolo con gioia perché
passerà in un... BATTIBALENO.
Carmine
CRESIME E PRIME COMUNIONI CON IL PATRIARCA DI GERUSALEMME
Domenica 5 giugno 2011 resterà una data "storica" per la nostra
Comunità, segnata dalla celebrazione della Confermazione Cristiana e
della Prima Comunione per 24 nostri fanciulli, presieduta da S.B. Mons. Fouad
Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme.
E' stata una gran bella festa, in cui abbiamo conosciuto una "persona importante",
che si è mostrato in tutta semplicità e cordialità, offrendosi
fraternamente all'abbraccio dell'intera Comunità parrocchiale.
Sia durante la celebrazione, sia al termine della stessa, si respirava un'aria
di serena familiarità e di questo bisogna ringraziare, oltre a Sua Beatitudine,
soprattutto don Gian Mario, le catechiste, le famiglie e i fanciulli.
Mi sembra opportuno riflettere su alcuni passi dell'omelia.
Il primo pensiero è stato il più semplice, ma è quello
che implica l'impegno maggiore se messo in pratica: il Catechismo non finisce
con la Cresima, ma deve continuare per tutta la vita. Sembrerebbe un'indicazione
rivolta ai bambini, in realtà riguarda tutti: ciascuno di noi, per sempre.
L'invito è di ricercare il proprio cammino di catechesi "a misura",
in un crescendo in sapienza ed età, che non smette mai di interpellare
la nostra coscienza. La sottolineatura interessante proposta dal Patriarca è
data dallo sviluppo di quella affermazione di principio: perseguire un continuo
e perenne percorso di catechesi non serve solo per diventare bravi cristiani,
non solo realizza un beneficio chi lo pratica, ma è uno straordinario
strumento di miglioramento per lintera società.
La cultura del bene ha ribadito con forza Sua Beatitudine - può
servire a risolvere anche i conflitti più difficili (come quello pluriennale
in Terra Santa).
Molto significativo è stato lulteriore passaggio. Il momento storico
nellarea nordafricana e medio orientale è stato paragonato ad un
semaforo che, dopo anni di rosso (leggi regimi autoritari) è improvvisamente
diventato verde, ma questo via libera pone un forte interrogativo:
dove si andrà? Anche su questo la cultura cristiana, con il suo messaggio
di fratellanza, in quanto figli dello stesso Padre, può essere lo strumento
di sviluppo della società lontano da estremismi e conflitti.
Le parole di Mons. Fouad accompagneranno i nostri giorni e potranno far riflettere
in futuro i nostri 24 fanciulli, le loro famiglie e tutta la Comunità.
Se avranno eco negli anni futuri siamo certi che la splendida giornata del 5
giugno resterà una data veramente storica: si potrà fare in modo
che di quel giorno non resti solo una bella fotografia con il Patriarca.
In attesa di avere i dettagli del pellegrinaggio in Terra Santa annunciato da
Don Gian Mario domenica stessa, ci rivolgiamo a Sua Beatitudine, porgendogli
il nostro più cordiale shukrân (grazie, in arabo) e
il più fiducioso maha as-salâma(arrivederci).
I RAGAZZI DEL DOPOCRESIMA:
I Figli del Vento
Il nostro nutrito gruppo di ragazzi del dopo Cresima, di età compresa
tra i 12 e i 13 anni, attraversa la stagione instabile della preadolescenza,
nella quale il vero problema è interessarli al punto giusto con argomenti
provenienti dalla loro vita quotidiana che li coinvolgano sia come singolo sia
come gruppo, collegandoli concretamente ai Sacramenti ricevuti e che dovrebbero
vivere.
La seconda difficoltà è farsi capire, comunicare al meglio temi
che non sono facilmente digeribili, come può sembrare loro
la fede cristiana, neutralizzando la noia, la stanchezza, lindifferenza.
Noi quattro catechiste ci abbiamo provato, lasciando scegliere a loro fin dallinizio
quali materie potessero maggiormente interessarli e su questi abbiamo costruito
gli incontri, cercando di coinvolgerli in prima persona, facendo loro incontrare
persone che trasmettessero il messaggio del vissuto, accompagnandoli attraverso
esperienze reali per renderli protagonisti attivi e non passivi.
Il risultato?
Che la paura fa meno paura se scopriamo che tutti ce lhanno
e la si affronta insieme; che lamicizia è il sentimento in cui
credono maggiormente al punto di trovare il momento più bello di tutto
lanno nella festa intitolata Porta un amico; che lo sport
è per chi vuole mettersi in gioco, anche se ha dei problemi fisici così
gravi che sembrerebbe impresa impossibile e scoprire che i nostri ragazzi vorrebbero
avere la voglia e gioia di vivere che hanno queste persone diversamente abili;
che partecipare alla Giornata Nazionale per la Colletta Alimentare è
non solo divertente, ma ti fa sentire colmo di soddisfazione per aver aiutato
il prossimo.
Se poi vediamo che allincontro settimanale del venerdì sera alle
ore 20:30 hanno partecipato sempre in 18-20 su un totale complessivo di 24 iscritti,
che addirittura in corso danno sporadicamente sono venuti a curiosare
alcuni loro amici, decidendo addirittura di tornare,
beh... possiamo davvero dire che i nostri ragazzi (cari genitori concedeteci
di chiamarli così, perché li sentiamo davvero un po nostri!!)
anche questanno ci hanno fatto un regalo prezioso: loro stessi.
Carla, Delia, Paola, Stefania
IL PUNTO SPORTIVO
a cura del GSO Casazza
UN TROFEO TIRA L'ALTRO
La stagione agonistica appena conclusa è stata generosa di successi
per le nostre squadre giovanili, regalando grande gioia a ragazzi e allenatori,
che sicuramente non hanno come unico obbiettivo vincere, ma nelle piccole
gratificazioni traggono maggior stimolo per vivere lo sport con maggiore
entusiasmo.
Non si era ancora spenta l'eco del riconoscimento della Coppa Disciplina,
attribuita alla nostra squadra per la categoria Under 14, che le rappresentative
iscritte al torneo Polisportivo CSI mettevano a segno una storica "doppietta",
portando a casa il titolo e il trofeo provinciale per le categorie Under
8 e Under 10. Al termine di una stagione fatta di trasferte in giro per
la Provincia, incontri e feste polisportive affrontate sempre con serenità
e determinazione in ogni circostanza, con tante famiglie che hanno supportato
le squadre con grande generosità, il premio è stato tanto
gradito quanto meritato per tutti.
Dulcis in fundo, domenica 7 giugno, la squadra allievi ha vinto, sotto la
pioggia battente, una emozionantissima finale di Coppa Leonessa (5-4 al
Tremosine, con gol della vittoria a tempo quasi scaduto), raggiungendo un
traguardo storico per il nostro Gruppo Sportivo: questo trofeo, infatti,
mai fino ad ora aveva trovato ospitalità nella bacheca del GSO Casazza.
Il fatto che questo gruppo, formatosi quasi per sfida nel settembre 2010,
ci sia riuscito dà grande merito a coloro che hanno seguito i ragazzi.
Un grazie quindi a tutti coloro che si sono impegnati per tenere viva la
tradizione sportiva del nostro oratorio - atleti, alleducatori, famiglie
e dirigenti - con l'impegno di proseguire sulla strada percorsa, dando sempre
più spazio alle attività giovanili, vero serbatoio di quei
valori sportivi che la realtà dell'oratorio rende ancor più
vitali.
GSO CASAZZA
Stagione 2011/12
Si propongono le seguenti attività sportive:
MINISPORT
Bambini nati nel 2007 e 2006
POLISPORTIVO
Bambini nati dal 2005 al 2002
CALCIO
Ragazzi nati dal 2001 al 1996
TENNISTAVOLO
per tutte le età
Per informazioni e iscrizioni
rivolgersi alla
segreteria GSO
tel. 339 5843606
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"MINISPORT":
Avviamento agli sport di squadra
La nuova iniziativa del "Minisport" per i più
piccoli testimonia l'attenzione che ancora vogliamo mettere in
campo.
Il GSO Casazza propone una nuova opportunità per i più
piccoli che sarà seguita da una "mamma" appassionata
di sport e qui di seguito presenta la sua proposta.
PER CHI?
L'attività è rivolta ai bambini dell'ultimo anno
della scuola dell'Infanzia e del primo anno della Primaria. Il
gruppo potrà essere composto da un massimo di 20 bambini.
QUANDO?
Le lezioni (di 60 minuti) si terranno settimanalmente da ottobre
a maggio.
PERCHE'?
L'obbiettivo principale è quello di favorire l'apprendimento
dei vari aspetti della motricità attraverso il gioco. Il
gioco sarà il protagonista dell'esperienza del bambino
e gli permetterà di ampliare e migliorare il proprio patrimonio
motorio sotto l'aspetto cognitivo e relazionale.
COME MI SONO TRASFORMATA DA "MAMMA" IN "ALLEDUCATRICE"?
L'esperienza l'avevo già fatta in passato, prima di essere
mamma, come istruttrice affiancata all'insegnante in una scuola
primaria e, come "alleducatrice", in una scuola di pallavolo
di Brescia. La competenza è nata dall'unione delle conoscenze
relative all'età evolutiva, che derivano dalla mia professione
(insegnante di scuola dell'infanzia dal 1994) con la passione
per la pallavolo, che è stato il mio sport per molti anni.
I consigli e gli insegnamenti dei miei ex "alleducatori"
(persone competenti e preparate) mi hanno spinto a tentare di
trasmettere ad alcuni bambini i valori e le capacità motorie
dello sport di squadra, utilizzando la palestra come una palestra
di vita".
Ora che i miei impegni di mamma/lavoratrice sono alleggeriti dalla
"autonomia conquistata" dalle mie figlie, potrei forse
riprendere questa attività.
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DIECI ANNI VISSUTI INSIEME
È
stato un incosciente sì quello mi ha fatto iniziare lavventura
della Bussola, sarà un po più cosciente il sì
che, sabato 11 giugno 2011 in quel della Volta, mi unirà in matrimonio
a Paola.
Ecco allora che mi trovo a scrivere il saluto al termine di questo viaggio
durato 10 anni. Dalla prossima settimana sarò un cittadino di Flero
e potrò intervenire solamente come corrispondente estero sul nostro
amato giornalino.
Scrivere lultimo articolo presenta le stesse difficoltà del primo.
Era il 2001 e in quel primo articolo del primo numero di Casazza news,
così si chiamava la Bussola, scrivevamo della necessità di rendere
lOratorio più vivo, più aperto ai giovani, meno impolverato,
chiedevamo provocatoriamente un cambiamento.
Non sto a disquisire se il cambiamento cè stato (se mai ci fosse
stato il bisogno di cambiamento)
Quello che è certo è
il cambiamento che ha portato dentro di me questa avventura.
Cambiamento che sicuramente è avvenuto dal 2003, anno di nascita della
Bussola (e anno in cui ho conosciuto Paola). Il giornalino è entrato
a pieno titolo al servizio di Gesù e oltre ai cambiamenti grafici è
avvenuto quel cambiamento di spirito che ha consentito di far
crescere il bollettino.
Lopportunità di scrivere per il giornalino mi ha consentito di
vivere da una posizione privilegiata la storia della Parrocchia, di incontrare
e conoscere molte persone che operano per il bene della parrocchia stessa,
di approfondire e riflettere le sfide che la società ci porta ad affrontare
quotidianamente.
Ho vissuto questi anni come anni di grazia. Che opportunità unica quella
di servire Cristo nella sua opera evangelizzatrice, un onore poter raccontare
e dare spazio alle vostre storie, gratificante la possibilità di esprimere
le mie idee, di confrontarmi con voi lettori.
In questi anni sono stati indispensabili tutti quelli che a vario modo e a
vario titolo hanno collaborato con me in redazione. A loro va il mio ringraziamento,
in particolare a Carmine e a Marek che sono e saranno i pilastri della Bussola.
Con loro ho vissuto quellemozione indescrivibile di vedere il frutto
del nostro lavoro prendere vita e realizzarsi settimanalmente sulla carta
stampata.
Un ringraziamento ovviamente a voi affezionati lettori. Il vostro sostegno
non è mai mancato in questi anni. Sono stati tantissimi gli apprezzamenti
per il nostro lavoro e le critiche sono sempre state costruttive.
Un grazie poi a Don Luca, Don Andrea, Don Evandro e infine Don Gian Mario
che hanno collaborato, protetto e promosso lazione del bollettino.
Dieci anni vissuti insieme non si dimenticano, vi porterò nel mio cuore.
Andrea
Ad Andrea e Paola
i nostri più affettuosi auguri di ogni gioia e serenità.
Il vostro cammino sia sempre illuminato dalla Parola di Dio,
radioso per le persone che incontrerete,
ricco di frutti di generosità e amicizia.
Un abbraccio dalla Redazione de La Bussola
MATRIMONIO RELIGIOSO UNA SCELTA IN CONTROTENDENZA
I soliti, impietosi dati ISTAT hanno fotografato i "numeri" relativi
ai matrimoni celebrati in Italia nel 2009, dipingendo un quadro molto nitido:
diminuzione secca di -16.000 matrimoni rispetto al 2008 e un impressionante
-50.000 rispetto all'anno 2000 (anno in cui sposarsi era quasi una "moda").
Se guardiamo ai dati di Brescia, troviamo che i matrimoni civili hanno superato
quelli religiosi: sorpasso confermato anche nel 2010 (274 contro 204). Senza
andare troppo lontano, possiamo osservare che nella nostra Parrocchia, nei primi
5 mesi del 2011, un solo matrimonio è stato celebrato!
Le convivenze e le coppie di fatto sono, invece, una realtà sempre più
diffusa...
Cosa dire?
La crisi economica, i problemi di lavoro, la difficoltà di trovar casa,
la mancanza di sicurezza... sono tutte le scusanti che - senza troppa convinzione
- possiamo avanzare per celare la realtà di fondo del venir meno della
visione cristiana del matrimonio come sacramento.
Dovremmo essere noi, coppie che abbiamo scelto di vivere il nostro amore colmandolo
del segno efficace della grazia di Dio, a testimoniare quanto straordinario
sia consacrare davanti al Signore un progetto, un'idea, uno stile di vita. Dovremmo
rendere presente quanto sia "divino" affidare a Lui, alla Sua cura
la nostra vita familiare. Dovremmo proporre ai giovani quanto splendido sia
assaporare il percorso che conduce due fidanzati ad incontrarsi, ad amarsi fino
a portare sull'altare due vite pronte a vivere senza riserve l'uno per l'altra.
Dovremmo essere testimoni credibili del fatto che matrimonio non significa costosa
cerimonia, ma ufficializzazione che il cammino verso l'incontro con Dio passa
attraverso una condivisione totale con l'altro.
Certo, i dati sopra riportati indicano quanto si paghi la difficoltà
di parlare a quella fascia di età tra i 18 e i 30 anni che molto spesso
sparisce dalla frequentazione delle attività parrocchiali.
Il nuovo cammino di iniziazione cristiana serve e servirà anche a formare
cristiani consapevoli di quelle dolcezze che il matrimonio dona.
Per il momento, la testimonianza delle coppie cristiane trova supporto nelle
parole pronunciate recentemente dal Papa a Zagabria in occasione del primo Incontro
nazionale delle famiglie cattoliche croate: "le famiglie cristiane sono
una risorsa decisiva per leducazione alla fede, per ledificazione
della Chiesa. La famiglia cristiana anche oggi conserva grandi possibilità
per levangelizzazione in molteplici ambiti. Ma purtroppo dobbiamo constatare
il diffondersi di una secolarizzazione che porta allemarginazione di Dio
dalla vita e ad una crescente disgregazione della famiglia. Si assolutizza una
libertà senza impegno per la verità e si coltiva come ideale il
benessere individuale, attraverso il consumo di beni materiali ed esperienze
effimere, trascurando la qualità delle relazioni con le persone e i valori
umani più profondi". "Care famiglie, siate coraggiose! Non
cedete a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come
preparatoria ha sostenuto il Papa -, o addirittura sostitutiva del matrimonio!
Mostrate con la vostra testimonianza di vita che è possibile amare, come
Cristo, senza riserve, che non bisogna aver timore di impegnarsi per unaltra
persona!".
Un'ultima annotazione riguarda la nostra Comunità: nel mese di giugno
(a partire da sabato 11!) si celebreranno due matrimoni di giovani impegnati
nelle nostre attività parrocchiali.
Una cosa è certa: nel 2011 le rilevazioni ISTAT dovranno fare i conti
con due matrimoni in più rispetto al 2010.
Carmine
GMG 2011
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Ciao ragazzi, questanno
vivremo insieme unesperienza indimenticabile: saremo protagonisti della
giornata mondiale della gioventù che si terrà a Madrid in agosto.
Abbiamo già intrapreso un percorso di preparazione in questi ultimi mesi
confrontandoci insieme, guardando filmati sulle ultime GMG; si sono tenuti diversi
incontri nel nostro oratorio, dove abbiamo ascoltato i pareri e i racconti di
giovani che vi hanno già partecipato, insieme ai messaggi del Papa dai
quali emergeva il valore della GMG.
Tutti i giovani si stanno impegnando: ognuno compie il proprio cammino per arrivare
a vivere unesperienza unica e i nostri catechisti ed educatori ci seguono
costantemente.
Lobiettivo, non è tanto il far vacanza, ma è
la condivisione di questo momento con persone provenienti da altri paesi e lincontro
con la Chiesa stessa in occasione della visita del Papa Benedetto XVI.
La GMG costituisce unoccasione per guardare dentro noi stessi
e migliorarci.
Due milioni di giovani si recheranno a Madrid per dare testimonianza davanti
al mondo che la pace e la felicità esistono, sono possibili e ne abbiamo
tutti bisogno.
Faremo parte di una famiglia che è la Chiesa cattolica, riunita intorno
al suo pastore, il Papa; non vi saranno differenze di lingua, cultura, ambito
sociale, ma la fede ci unirà tutti.
Ognuno di noi dovrà cogliere ed approfondire il significato di queste
giornate per fare in modo che diventi il filo conduttore della nostra
esistenza.
Roberto Panzardi
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PALIO ANNACQUATO, MA VIVO
La prima settimana del Palio 2011 è stata la più piovosa che
la storia ricordi!
A memoria di casazzese, ritornano in mente serate di pioggia,
giochi annullati o rimediati nel salone delloratorio, anche
Passeggiate gastronomiche costrette dentro le quattro mura oratoriali
Ma il diluvio che si è abbattuto sia sabato 4 sia domenica 5 sera è
stato qualcosa di straordinario.
Il Gruppo Sportivo è dovuto correre ai ripari e, raccogliendo le opinioni
dei capitani, ha rimaneggiato il Programma, ritoccando la scaletta dei giochi,
sperando che la clemenza meteorologica assista le serate conclusive.
La passeggiata con la 500 storica aveva permesso di assaggiare
la bontà dei nostri parrocchiani e dei loro prodotti tipici,
le nuove bandiere hanno fatto sfoggio dei loro colori, ma di giochi ne sono
stati fatti pochi.
Al momento in cui andiamo in stampa (sabato 11 pomeriggio), le gare sono riprese
e, dal punto di visto sportivo, la competizione è quanto mai appassionante.
Le contrade sono separate da pochi punti luna dallaltra e già
i primi pronostici fanno capolino (vietatissima ovviamente qualsiasi tipo
di scommessa, vista la cronaca di questi giorni!).
Con laugurio che tutto proceda nel migliore dei modi, rimandiamo ulteriori
commenti e considerazioni alla prossima uscita della Bussola.
vai alla photogallery
L'ORGANO DELLA NOSTRA CHIESA
Forse non tutti sanno
che nella nostra chiesa l'organo che accompagna così bene le celebrazioni,
grazie alle sapienti mani dei nostri organisti, è stato istallato alla
fine del secolo scorso: nel 1999!
Prima di descriverne i dettagli, mi sembra interessante presentare la storia
e l'evoluzione del ruolo dell'organo nella Chiesa latina.
ORIGINE E STORIA dell'ORGANO
Essendo uno strumento che produce il suono per vibrazione dell'aria che attraversa
le canne, si può ritenere che il suo progenitore sia il "flauto
di Pan", costituito da canne tenute insieme con lo spago e suonato dagli
antichi pastori. Già nel III secolo a.C. si hanno notizie di organi azionati
da pompe idrauliche. L'organo era uno strumento profano, veniva usato per le
grandi manifestazioni e le solennità della corte bizantina e non accompagnava
mai voci corali. Le autorità ecclesiastiche, fino al IV secolo d.C.,
impedirono all'organo l'ingresso nelle chiese. Ben presto, però, prima
fu tollerato, poi gli fu riconosciuto il ruolo di strumento ufficiale per la
liturgia. solo nel 1600 l'organo cominciò ad accompagnare il canto con
note diverse dalla melodia. Nella Messa tridentina aveva, talvolta, il compito
di sostituire i fedeli che rimanevano muti spettatori della liturgia. Così
c'erano brani liturgici, come il Credo, alternati tra clero e organo, che suonava
delle apposite composizioni invece delle parole che l'assemblea avrebbe dovuto
cantare.
Oggi all'organo è riconosciuta la capacità di elevare potentemente
gli animi a Dio, il suo utilizzo è consentito per accompagnare la Schola
o i fedeli ed è raccomandato prima e dopo la Messa, anche lungamente.
Nella voce dell'organo tutti i fedeli hanno una parte della loro anima: è
dolore, è preghiera, è gioia, è domanda, è ringraziamento,
è gemito, è esultanza. Ma è una voce sola, in cui tante
voci si fondono, le divisioni spariscono, il senso di solitudine è assorbito
da un immenso sentimento di fraterno amore. L'organo ammonisce dall'alto: siete
fratelli! Nelle chiese non si agiti un'incoerente moltitudine di ignoti fra
loro, ma la Chiesa viva degli uomini con un cuor solo e un'anima sola.
L'ORGANO della Parrocchia Maria Madre della Chiesa
Gli artigiani organari che hanno assemblato l'organo che vediamo nella nostra
chiesa sono i signori Picelli.
Si tratta di uno strumento a trasmissione meccanica. La meccanica è costruita
con sistema antico, con catenacci in ferro battuto, armati in ottone, collegati
tra loro e con la consolle di comando con fili di ferro zincato. L'organo possiede
una sola tastiera con 61 tasti (cinque ottave complete) con copertura di osso
per i tasti chiari e di ebano per quelli scuri. La pedaliera conta 27 pedali
che producono altrettante note reali ed è realizzata in rovere di Slavonia
e ebano. Il somiere, cioè la "cassa" destinata a distribuire
l'aria prodotta dal mantice alle canne, è composto da due distinte casse.
Questa struttura è di costruzione ottocentesca e proviene dal materiale
in giacenza della ditta organaria Bossi, rilevata dagli organari Picelli nel
1900.
Le canne di metallo sono tutte di nuova fabbricazione e sono di stagno e di
lega stagno-piombo. Invece le prime 24 canne in legno appartengono a un organo
dei primi del '900. All'interno vi sono due mantici alimentati da un elettroventilatore,
mosso da un motore elettrico. Il motore fa girare una particolare ventola, posta
in una cassa insonorizzata, collocata fuori dallo strumento, dietro il muro.
La cassa è costruita in maniera semplice, con una grata anteriore di
ornamento e una per lo sfogo del suono, collocata posteriormente. Le canne di
facciata, quelle che si vedono immediatamente sopra la tastiera sono finte,
ovvero mute, hanno pura funzione ornamentale, mentre le canne suonanti sono
tutte all'interno.
A detta degli esperti, il nostro è uno strumento proprio di piccole dimensioni,
che per il limitato numero di registri non permette alcune prestazioni che per
gli esemplari più grandi sono ordinarie (ad es.: una melodia di sottofondo
a volume soffuso). Tuttavia, per le misure della nostra chiesa, ha emesso sempre
un suono brillante e, nei suoi dodici anni di più che onorato servizio,
ha dato solennità e intensità alle celebrazioni della nostra Comunità.
Certo, avrebbe bisogno di una manutenzione straordinaria, ma consente comunque
di regalare emozioni intense (come è accaduto giovedì 9 giugno,
in occasione della serata che la Corale, diretta dal Maestro Sanca, ha offerto).
vai alla scheda
tecnica a cura di www.organibresciani.it
Giovedì 9 giugno, in chiesa, la Corale, diretta dal maestro
Massimiliano Sanca, ha donato una straordinaria serata “magica” e,
utilizzando parte del proprio repertorio, ha offerto una colonna sonora
alle pagine evangeliche relative ai momenti forti della Redenzione:
dall’Annunciazione alla Resurrezione.
Con questo speciale saluto alla Comunità, la corale, dopo l’animazione
della S. Messa di domenica12 giugno, si godrà le meritate vacanze.
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